LECCE – Anche un salentino ed un cinese residente a Lecce tra gli acquirenti online di armi ad aria compressa – ma “letali” perché con una potenza maggiore ed equiparate a quelle da sparo – provenienti dalla Polonia. Si tratta di un 41enne e di un cinese residenti in provincia di Lecce, indagati dalla squadra mobile del capoluogo salentino con le accuse di acquisto di armi per corrispondenza, omessa denuncia della detenzione armi nonché detenzione di arma clandestina e/o arma comune da sparo.
Nell’abitazione del 41enne, residente a Lizzanello, gli agenti hanno rinvenuto una pistola ad aria compressa Artemis Cp1 calibro 4.5, mentre in quella del cinese, a Lecce, i poliziotti hanno sequestrato addirittura un fucile da cecchino calibro 4.5, un Hatsan modello 85, corredato da due scatole di piombini.
Il sequestro delle armi “letali” rientra nell’ambito dell’operazione “Lethal Weapon” eseguita in tutta Italia dalla Polizia di Stato, che ha fatto luce su un giro di armi acquistate per corrispondenza dalla Polonia, che risultavano sì ad aria compressa, ma con una potenza superiore ai 7.5 joule e, dunque, considerate alla pari delle armi da fuoco.
L’indagine era partita da Enna nel settembre 2016, quando gli agenti della locale squadra mobile intercettarono un pacco proveniente proprio dalla Polonia, all’interno del quale fu rinvenuto un fucile ad aria compressa potenziato, destinato ad un siciliano. Partendo da quell’episodio, gli investigatori sono riusciti ad ottenere dalle Autorità straniere l’elenco degli italiani che avevano acquistato armi dalla società polacca.
E così, ottenuti i decreti di perquisizione, nei giorni scorsi è stato eseguito il blitz su tutto il territorio nazionale. Nel complesso sono state identificate 90 persone e sequestrate 92 armi di svariati modelli: nello specifico, 80 carabine e 12 pistole ad aria compressa. Settantotto le denunce totali: tra di esse, come detto, anche quelle scattate nel Salento.