ARADEO (Lecce) – Un patteggiamento e un’assoluzione per una morte sul lavoro. Nella giornata di ieri il gup Giovanni Gallo ha assolto Cosimo Ippazio Quirino, 68 anni, di Aradeo, proprietario dell’azienda agricola “Pietra Grossa” e responsabile dei lavori, (difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto) e ha accordato 8 mesi di reclusione per Giovanni Pietro Coluccia, 42enne, di Galatina, titolare della ditta e datore dei lavori. Per quest’ultimo (difeso dall’avvocato Francesco Vergine) il giudice ha concesso la pena sospesa e la non menzione.
I due imputati rispondevano dell’accusa di omicidio colposo per la morte di Eugenio Coluccia, (padre di Giovanni) deceduto dopo tre giorni di coma nel reparto di rianimazione del “Vito Fazzi”. L’incidente risale al 16 maggio del 2016. Coluccia, secondo quanto accertato dagli ispettori dello Spesal e dai carabinieri della locale stazione, si trovava in una villa privata in via Achille Grandi ad Aradeo. Improvvisamente avrebbe perso l’equilibrio mentre era all’opera sul cosiddetto imbotto di marmo di una finestra.
L’operaio precipitò al suolo compiendo un volo di circa cinque metri. Coluccia venne trasportato presso l’ospedale “Vito Fazzi” con una serie di gravi lesioni causate dal violento impatto al suolo. In un primo momento sembrava che le condizioni potessero migliorare. Nelle ore successive il quadro clinico si aggravò e l’operaio morì dopo tre giorni di coma.
F.Oli.