F.Oli.
LECCE – E’ fissato per il 28 novembre prossimo davanti al giudice monocratico Sergio Tosi l’inizio del processo per Fabiano Simone Santos, 41enne di origini brasiliane ma residente da tempo a Lecce arrestato a febbraio con l’accusa di aver truffato decine e decine di risparmiatori salentini con la falsa promessi di interessi da capogiro sulle somme investite in banner pubblicitari online. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Antonia Martalò a margine dell’udienza preliminare in cui la gran parte dei risparmiatori si è costituita parte civile con gli avvocati, tra gli altri, Andrea Capone, Giovanni Apollonio, Fabrizio Pellegrino, Giuseppe Romano, Pierluigi Cornacchia, Salvatore Chiriatti, Stefano De Francesco, Tiziana Dell’Anna, Alfredo Coluccia, Luigi Renna e Giuseppe Napoli.
Al termine dell’udienza si sono registrati alcuni momenti di tensione tra una presunta vittima e l’imputato. Per riportare la calma è stato necessario l’intervento di un carabiniere.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Donatina Buffelli, sono state condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia economico e finanziario al comando del colonnello Nicola De Santis. Santos avrebbe fondato una società fittizia denominata “Advertising Corps” con sede a Belize, stato dell’America Centrale istmica. Con la presunta complicità dei due collaboratori, il cittadino di origini brasiliane avrebbe convocato i clienti per illustrare i prodotti finanziari durante cene lussuose. Il sedicente promoter avrebbe garantito interessi tra il 48 e il 120 per cento sulle somme investite in banner pubblicitari online da rivendere e noleggiare ai principali siti e motori di ricerca mondiali. Con questa strategia tanto truffaldina quanto redditizia, Santos avrebbe intascato somme da capogiro per circa un milione e mezzo di euro. Gli accertamenti sono scattati non appena alcuni investitori si sono insospettiti denunciando il cittadino brasiliano. Da qui si sono sviluppate una serie di indagini e di sequestri di conti anche negli Stati Uniti culminate con l’arresto del sedicente promoter.
Nel corso di un lungo interrogatorio in carcere Santos fornì un’ampia difesa giustificando la mancata restituzione delle somme investite dai risparmiatori salentini perchè nel frattempo la piattaforma americana su cui sarebbe transitato il denaro era stata bloccata. Gli accertamenti si sono avvalsi anche di una consulenza informatica eseguita sul computer dell’indagato eseguita dal consulente informatico Silverio Greco. L’imputato, attualmente ai domiciliari, è difeso dall’avvocato Pantaleo Cannoletta.