di C.T.
FOGGIA/CASARANO (Lecce) – Ha confermato i rapporti tesi col fratello, ma ha respinto l’accusa di essere l’autore dell’omicidio del 32enne Luigi Antonio De Rocco, di Casarano, ucciso per errore lo scorso 28 giugno alla periferia di Foggia, da una fucilata destinata ad un uomo che si trovava in sua compagnia.
Si è professato innocente, dunque, il 38enne foggiano Marco Carella, bloccato lo scorso 5 luglio nel Casertano perché ritenuto l’autore materiale dell’uccisione del giovane salentino, avvenuta in via Forcella, nella città dauna.
Nel corso dell’interrogatorio svoltosi nei giorni scorsi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dove si trova recluso, Carella avrebbe inoltre riferito al giudice di avere appreso dell’omicidio del salentino soltanto lo scorso 5 luglio, cioè quando fu fermato dai carabinieri per la morte del giovane, e di essere fuggito da Foggia perché temeva di essere arrestato nell’ambito di un altro procedimento a suo carico.
L’uccisione del malcapitato De Rocco risale a circa due settimane fa, quando una fucilata lo ammazzò per sbaglio mentre si trovava fermo in auto insieme alla vittima designata – ossia Bruno Carella, 41 anni – al figlio Mario Guglielmo e ad un altro giovane del basso Salento, che aveva accompagnato il casaranese nella trasferta foggiana per eseguire (questo aspetto è in fase di verifica da parte delle forze dell’ordine) alcuni lavori di muratura in casa di padre e figlio.
Il colpo di fucile caricato a pallettoni – esploso da una Renault Scenic affiancatasi improvvisamente alla Peugeot 807 con a bordo i due foggiani ed i salentini, questi ultimi seduti sui sedili posteriori – anziché raggiungere il 41enne Carella, attinse la spalla e raggiunse il cuore di De Rocco, che morì subito dopo. Gli altri occupanti restarono invece tutti illesi.
A puntare subito il dito contro Marco Carella sarebbe stato proprio suo fratello Bruno, indicando nel fratello l’uomo che imbracciava l’arma da cui è partita la fucilata che ha ucciso il 32enne. Accuse che troverebbero conferme in un video dell’agguato e nei riscontri ottenuti nel corso delle serrate indagini (tecniche e tradizionali) dei carabinieri, tutt’ora impegnati nella “caccia” ai complici del presunto omicida foggiano.