di Oronzo Perlangeli
LECCE – Alessandro Delli Noci vicesindaco di Lecce, lo abbiamo incontrato per porgli una serie di domande sulla sua esperienza con una maggioranza, che gli irriducibili della vecchia amministrazione considerano ancora abusiva.
Da giugno 2017 a oggi sono passati poco più di 13 mesi. Nell’amministrare la città di Lecce, viste le vicissitudini, le è sembrato di stare un po’ sull’ottovolante? Quali sono le sue considerazioni? “Quando si amministra senza una maggioranza stabile – a causa della cosiddetta anatra zoppa – è possibile e quasi fisiologico che si presentino dei momenti più complessi da gestire da un punto di vista politico. Quello che mi sento di dire è che questo non ha influito sul nostro impegno ad avviare e portare a termine tante attività e tanti progetti che in questi mesi hanno preso forma e concretezza e che guardano allo sviluppo e al miglioramento della città”.
È soddisfatto del lavoro svolto dalla Giunta in rapporto a quello che era il suo programma elettorale?
“Molto. Il programma elettorale continua ad essere per noi un faro. Abbiamo disegnato lì dentro la città che vogliamo e i leccesi ci hanno votato proprio per quello, perché hanno apprezzato la nostra idea, la nostra visione di città e in quella direzione stiamo procedendo in maniera spedita. La lista è lunga e comprende per esempio i cosiddetti “privilegi” per gli amministratori che abbiamo praticamente annullato, come dimostrano l’eliminazione delle tessere per lo stadio, dei biglietti per il luna park durante le festività dei Santi patroni e dei pass di accesso alla ztl, privilegi che si sono trasformati in opportunità per tutti i cittadini, segnando in questo modo un cambiamento culturale indispensabile. E poi l’attenzione per le marine – per le quali stiamo realizzando un programma strategico che le rilanci – la loro riqualificazione come ha dimostrato, solo a titolo di esempio, il nostro impegno per il Lido Salapìa che siamo riusciti ad abbattere, restituendo ai cittadini uno spazio pubblico in condizione di degrado e abbandono per anni e ancora l’investimento sulla rete fognaria e idrica, perché se vogliamo che le marine diventino dei veri quartieri è necessario dotarle di servizi indispensabili. E infine mi piace ricordare i comitati di quartiere, degli istituti di partecipazione grazie ai quali rafforzare l’identità collettiva, sentirsi in maniera più semplice parte integrante della propria comunità e grazie ai quali costruire un filo diretto con l’Amministrazione”.
Nella coalizione che l’ha sostenuta al primo turno lo scorso maggio le fibrillazioni, che si sono avute in merito allo Stato cachettico delle casse comunali ed alla situazione della partecipata Lupiae, sono state oggetto di confronto serrato tra tutti i suoi sostenitori. Le esternazioni del consigliere Massimo Fragola sono frutto solo di sue considerazioni personali, oppure cartine di tornasole di un malumore che a suo avviso continua a serpeggiare.
“Credo che siamo stati in grado, tutti insieme, lavorando su un documento unico di proposta – di superare uno scoglio importante che riguardava l’approvazione degli equilibri di bilancio e la situazione della Lupiae servizi. Questo conta”.
L’accordo che, in vista del ballottaggio, ha siglato con Carlo Salvemini è, come lei stesso ha dichiarato, molto saldo: quanto potrebbero influire in futuro sul vostro “menage” i continui sobbalzi esogeni ed in alcuni casi endogeni alla vostra maggioranza?
“L’alleanza tra me e Carlo Salvemini non si regge esclusivamente sulla stima e la fiducia che l’uno nutre nei confronti dell’altro. É un’alleanza tra due coalizioni che hanno definito in maniera unitaria una visione di città e che su quella visione – fatta di priorità, urgenze, bisogni e sogni – sta lavorando e continuerà a lavorare. Finché questo sarà vero nessun sobbalzo potrà interrompere questo viaggio”.