LECCE – Siamo in ritardo rispetto alle altre città: scatta la polemica sulle luminarie. La Lega parla di “città spenta”. “Impegnati come sono a distruggere tutto ciò che di buono è stato fatto in questi ultimi venti anni di governo del centrodestra che ha reso la città di Lecce da capoluogo di provincia a Porta d’Europa e Città del Mondo, i signori del centrosinistra, non si sono nemmeno accorti che sta per arrivare il Natale e che la città meriterebbe un clima ben diverso di festa – attacca il segretario leghista Mario Spagnolo –
Non si tratta neanche, a questo punto, di incentivare i consumi aiutando i commercianti a creare un clima favorevole agli acquisti, ma di rendere un po’ più bella e luminosa la nostra città, andando nella direzione di ciò che si aspettano i cittadini.
È triste vedere come altri capoluoghi siano addobbati a festa, pronti per la corsa agli acquisti nel periodo più coinvolgente dell’anno.
A Lecce, invece, un mortorio, uno “spentorio”, una tristezza unica figlia dell’ardire di qualcuno che, addirittura, vorrebbe che fossero i nostri commercianti a illuminare il capoluogo.
Speriamo che in queste ore prevalga un barlume di sensibilità istituzionale e chi di dovere prenda la decisione di investire poche migliaia di euro nell’allestimento scenografico della nostra città, regalando ai leccesi e non solo ciò che meritano e hanno smesso di avere da quando ad amministrare prevale l’inadeguatezza o l’incompetenza“.