LECCE – Forniture di Viagra per aggiustare il processo al figlio di un medico. È uno degli scenari emersi dall’inchiesta della Procura di Potenza, che ha travolto il pubblico ministero Emilio Arnesano ed alcuni dirigenti dell’Asl di Lecce – tra cui anche il direttore generale Ottavio Narracci – arrestati all’alba di ieri dai finanzieri.
Nelle intercettazioni sbobinate dai militari, infatti, emergono due episodi relativi al filone di rapporti tra il pubblico ministero Arnesano e soggetti che gravitano negli ambienti della sanità leccese. Episodi recentissimi – l’uno del 30 ottobre, l’altro del 21 novembre scorsi – portati alla luce dalle cimici installate nell’auto del magistrato, in cui quest’ultimo dialoga con un urologo del Fazzi, che secondo gli investigatori avrebbe ricoperto il ruolo di fornitore abituale di pastiglie di medicinali contenenti il principio attivo del Viagra.
Dopo avere consegnato una scatola di medicinali, il medico avrebbe avanzato la sua richiesta, relativa ad un procedimento che coinvolgeva il figlio, che aveva ricevuto la fissazione dell’udienza preliminare davanti al gip per la richiesta di rinvio a giudizio.
Ecco un passaggio della conversazione: Medico: “Dicesti che poi quando arrivava questa cosa che hanno rinviati e… ti mettevi tu come… vedici di esserci tu quel giorno come giudice… mi dicesti: se non riusciamo col ricorso mi metto io e vediamo di archiviarla. Dunque, dopo avere letto il provvedimento, il pubblico ministero avrebbe aggiunto: “Va bene… me lo tengo e poi… mi segnalo io”.