di F.Oli.
NARDO’ (Lecce) – Minacce, atti di violenza e di prevaricazione, metodi d’insegnamento per nulla pedagogici. E poi insulti, offese. Ai danni di ben 27 bambini per complessivi 47 episodi accertati in poco meno di due mesi. In un lasso di tempo estremamente breve ma significativo su quanto accadeva in quella classe della scuola dell’infanzia di Nardò. La maestra cattiva, I.F., 61enne di Nardò, è stata sospesa. Per mesi dovrà stare lontana dai bambini, dai minori e dalle scuole. Perché, in appena due mesi di indagini condotte dai carabinieri di Nardò sotto il coordinamento del pm Donatella Palumbo, cimici e microspie hanno fatto emergere un quadro estremamente desolante all’interno della classe. Tanto che i bambini respiravano un clima di terrore quotidiano. Scappavano quando la maestra si avvicinavano a loro. Avevano paura. Erano colti da crisi di pianto e non volevano più andare a scuola. Un refrain già contenuto in altre simili indagini.
In questo caso, però, ci sono le azioni e le minacce. Atti fisici e psicologici. Come i lividi sul corpo di un bambino. Così come accertò la madre di un giovanissimo allievo mettendo in moto le indagini. “La maestra grida ed è cattiva” confidò il piccolo. Che non voleva più andare a scuola. Che piangeva. E aveva il sonno disturbato. Non era l’unico. Anche la madre di un altro bambino, sentita a sommarie informazioni subito dopo, confermò le difficoltà del figlio a frequentare la scuola. “Si avvinghia alla mia gamba e non vuole entrare a scuola” riferì la donna ai carabinieri. “E da tempo ho notato che è diventato nervoso. Morde me e la sorella”.
Nessuna turbamento psichico dettato dall’età; nessun squilibrio mentale nella psiche dei ragazzini. Le difficoltà nello studio e nel relazionarsi si dovevano addebitate a quella maestra cattiva. Che trattava male tutti gli alunni della classe. Le prove sono state cristallizzate nelle cimici e nelle microspie piazzate dai carabinieri in classe. Dal 27 febbraio fino all’11 aprile i militari, al comando del maggiore Vito De Giorgi, hanno acquisito una mole di episodi che hanno poi convinto il giudice a sospendere la maestra. Quarantasette episodi, dicevamo in una vicenda amara come tutte le storie che si abbattono sui minori e su chi lavora nel campo della formazione. Minacce e atti choc.
Intimidazioni raccolte intercettazioni ambientali (audio e video) e contenute nell’ordinanza di 70 pagine a firma del gip Edoardo D’Ambrosio: “Guai a te se ti muovi, ti taglio le gambe con la forbice…alzati guai a te se ti muovi…falla venire qua che gli taglio…”. Bersaglio: una bimba punita a schiaffi per essersi allontanata dal banco. Quel giorno stesso (il 27 febbraio scorso) un’altra piccola allieva viene bersagliata. Non vuole mangiare e la maestra ha il suo metodo per convincerla ad aprire la bocca: “Non c’è nient’altro per oggi di secondo…mo ti ria nu…”. Altri episodi in serie, uno più significativo dell’altro. Nella galleria degli orrori rimane impresso quanto accaduto il 12 marzo.
La maestra, immortalata nel video, sculaccia una bambina e poi la minaccia: “Ti taglio le gambe…ti spezzo le ossa”. E poi altre intimidazioni. Del tipo: “Se ti alzi di nuovo ti tiro un pugno e ti faccio finire in ospedale”; “Mo ti spezzo li anche a doi (ora ti spezzo le gambe in due ndr); “Sbrigati, si no mo ti spezzi li osse”; “Non voglio sentire né parlare né respirare”; “Tu sei stupida…tu sei scema…se ti permetti ti uccido”. E altri atti violenti. Come accaduto il 10 aprile, appena due mesi fa. La maestra sculaccia un bambino per ben sette volte dopo un battibecco con una compagna per poi obbligarlo a sedersi.
Sulla base di tutto il materiale probatorio acquisito il gip ha disposto che la maestra non debba avere più rapporti con alcun bambino per i prossimi 6 mesi. Intanto, con impegno e sacrificio, i piccoli dovranno scacciare dalla loro mente i brutti ricordi di una maestra che i più definivano “cattiva”.