F.Oli.
TREPUZZI (Lecce) – Sopralluogo in mattinata dei carabinieri nelle campagne adiacenti alla villa dell’avvocato Antonio Savoia vittima di una rapina in casa insieme alla sua famiglia nella serata di lunedì. I militari del Norm di Campi Salentina, al comando del tenente Antonio Saponaro insieme ai colleghi della locale stazione, guidati dal luogotenente Giovanni Papadia, si sono intrattenuti a lungo nella zona che sorge alla periferia di Trepuzzi sulla vecchia strada per Squinzano. Al setaccio le vie di arrivo e di fuga dei banditi (tre persone incappucciate di cui una armata di un teaser spianato che invia scariche elettriche).
Al vaglio degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Donatina Buffelli, sono finite anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’entrata della villa dell’avvocato. I filmati sono stati visionati. Si notano i malviventi ma non l’auto utilizzata per arrivare nelle vicinanze dell’abitazione. Un’accortezza, quest’ultima, indicativa dello spessore dei componenti della banda. Accertamenti, poi, sono stati estesi anche per agganciare le celle del telefonino del professionista rapinato dai banditi durante la scorribanda in casa per risalire eventualmente alla direzione di fuga utilizzata dai rapinatori per scappare con l’ingente malloppo: gioielli, soldi, il rolex indossato dalla moglie e le parcelle di giornata incassate dall’avvocato.
Fortunatamente, l’assalto non è sfociato in atti di violenza nei confronti dei componenti della famiglia Savoia. La moglie e i figli dell’avvocato penalista sono stati fatti sdraiare per terra ma i rapinatori si sono soffermati solo ed esclusivamente sul bottino da depredare. Nel corso della loro scorribanda parlavano con un’inflessione locale secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri. E per questo si tenderebbe ad escludere che i malviventi possano arrivare dal barese mentre i militari si concentrano sugli specialisti del settore attivi a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi.
Di recente non si erano verificate scorribande armate in casa che possano rappresentare un precedente. E ai danni di un avvocato, nel Salento, una rapina con simili modalità a memoria d’uomo non si ricorda facilmente. Chi ha agito svoleva solo i soldi. Sapeva di trovarne e non ha badato a colpire un professionista impegnato ogni giorno in Tribunale, spesso nella difesa di elementi di spicco della criminalità locale. Anche oggi l’avvocato Savoia era presente nel Palazzo di Giustizia dopo aver partecipato nell’aula bunker del carcere di Borgo “San Nicola” all’udienza preliminare “Le Vele” di cui parliamo in un articolo a parte. E la rete di solidarietà si è allargata nelle scorse ore. Dopo la Camera Pena anche la Camera Civile ha voluto dimostrare la propria vicinanza all’avvocato e alla sua famiglia per la dissavvenura di lunedì sera.