Il sindacato di polizia penitenziaria Sinappe protesta per la situazione difficile del carcere di Lecce. “Come in un film a puntate, stiamo non senza troppo stupore ma con tanta amarezza, nuovamente a narrare la storia dell’ennesima aggressione in carcere, consumatasi questa mattina all’interno del reparto infermeria del penitenziario salentino”.
I dettagli ci vengono forniti da Stefano NETTI, Segretario Nazionale Si.N.A.P.Pe, che così sintetizza gli attimi di follia del detenuto di origini africane e affetto da problemi psichiatrici.
“Il soggetto è noto per la sua intemperanza e in molteplici occasioni ha dato segnali di ingovernabilità. Nella mattinata odierna, senza apparente motivo, ha afferrato da dietro il poliziotto penitenziario in servizio presso il reparto infermeria, gli ha assestato due pugni su una spalla e poi l’ha colpito in viso. Il risultato, oltre ad un grande spavento, è il volto tumefatto del malcapitato poliziotto e la frattura del metatarso, con una prognosi di 30 giorni”.
“L’evento odierno – spiega Netti – vale ancora una volta ad accendere i riflettori sul problema dei fenomeni aggressivi in danno al personale e sulla questione dei detenuti psichiatrici in una gestione che si sta rilevando non solo non efficace ma anche pericolosa per gli operatori penitenziari”.
“La necessità – conclude il rappresentante del Si.N.A.P.Pe – è che si intervenga sia a livello amministrativo sia a livello politico/normativo affinché si individuino le misure atte a scongiurare il ripetersi di terribili situazioni come quella di oggi, il cui epilogo sarebbe potuto essere anche
molto più grave”.
Al malcapitato collega il Si.N.A.P.Pe esprime sensi di vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione.