LECCE – Massimo Albanese, uomo dello staff di Pippi Mellone che si occupa di progettazione europea, è il nuovo presidente Consorzio Asi: è la scelta presa nel pomeriggio dall’assemblea dei sindaci. L’ingegnere Paolo Arturo Maccagnano non ha ottenuto nulla: eppure si vociferava che fosse in pole position. Ciciriello, commissario Asi, che ha preso il posto di Angelo Tondo (eliminato prima del tempo con un colpo di scena da Pippi Mellone), esce definitivamente di scena. Tre uomini al vertice: Marti, uomo vicino a Salvemini e Delli Noci, Antonio D’Amico e Raffaella Filoni (imprenditrice del sud Salento) sono nel Cda. Salvatore Piconese dovrebbe diventare direttore generale (è in pole position), supportato dalla corrente Emiliano: sembra che abbia scalzato Giuseppe Taurino. Gli altri nomi in campo sono Manera e Stomeo. Asi significa Area per lo Sviluppo Industriale: sono sei gli agglomerati industriali oggi esistenti: Lecce-Surbo; Galatina-Soleto; Nardò-Galatone; Gallipoli; Tricase-Specchia-Miggiano; Maglie-Melpignano.
I sei agglomerati occupano circa 1312 ettari e formano, insieme alle numerose aree PIP comunali, le Aree-Sistema oggetto del programma di intervento strutturale. Dagli anni ‘70 ad oggi, però, non sembra che i Consorzi siano riusciti a creare tutte queste opportunità di sviluppo, ma questa è un’altra storia.
LA GIOIA DEL SINDACO DI NARDÒ PIPPI MELLONE
“Ecco a voi il nuovo presidente del Consorzio Asi, Massimo Albanese – esulta Pippi Mellone – È neretino, ha 42 anni, è un eccellente esperto di finanziamenti e management pubblico ed è mio amico dai tempi dell’università; componente del mio staff dal 2016. È stato eletto all’unanimità dall’assemblea composta dal Presidente della Provincia, Stefano Minerva, e da tutti i sindaci (di ogni orientamento politico) che fanno parte dell’assemblea e che ringrazio. Andrà a guidare tutte le zone industriali della provincia di Lecce. Un altro successo per la nostra città, un altro successo per tutti voi!
Piccola nota a margine: in base alla legge Severino tutti gli amministratori attuali e dell’ultimo biennio sono incompatibili con questo tipo di incarichi. Curioso che i maestri delle incompatibilità se ne ricordino a giorni alterni, andando in giro di bar in bar a fare nomi, solo per seminare zizzania e sporcare l’onorabilità delle persone.
Per questi accademici dello zangone i ‘melloniani’ sono buoni solo se possono servire a riportare la vecchia #casta al potere… e se cambiano idea e tornano indietro, li considerano dei mentecatti!”.