LECCE – È durato sei ore e mezza l’ascolto dei genitori del piccolo Mauro Romano, il bimbo di Racale scomparso nel nulla il 21 giugno 1977, le cui indagini sono state recentemente aperte con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere.
Il pubblico ministero Stefania Mininni, infatti, dopo avere iscritto nel registro degli indagati il 69enne A.S., arrestato ad inizio settimana per una serie di episodi di pedofilia, ha accolto la richiesta dell’avvocato Antonio La Scala e dei genitori di Mauro di riaprire le indagini sulla scomparsa del bimbo e di ascoltare il padre e la madre del piccolo, come persone informate sui fatti.
Giunti in Procura nel primo pomeriggio insieme alla figlia, i coniugi Natale Romano e Bianca Colaianni sono poi stati condotti in caserma al comando provinciale di Lecce, dove hanno raccontato tutto ciò che sapevano, come già fecero subito dopo la scomparsa del bimbo, per fare di tutto per trovarlo(*).
Dopo essere stati ascoltati insieme, la madre ed il padre di Mauro Romano sono comparsi singolarmente davanti al pm, che ha ascoltato per 4 ore e mezza la donna e per 2 il marito. Blindate le loro dichiarazioni, che potrebbero contribuire dopo oltre quarant’anni a svelare il mistero del figlio scomparso.
Il 69enne A.S., di Taviano, già condannato per avere tentato un’estorsione ai danni nei coniugi Romano durante le ricerche di Mauro, nel corso dell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere.
*nota per i lettori: a seguito di rettifica giunta dai parenti del piccolo Mauro, abbiamo provveduto ad apportare alcune modifiche al testo.
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