Il 10 aprile 1910 segna la storia del calcio leccese e con essa di migliaia di tifosi ed appassionati di questo meraviglioso gioco. Centodieci anni fa come oggi, il Lecce (allora chiamato S.C. Lecce, dove S.C. stava per Sporting Club allo stesso modo in cui oggi U.S. sta per Unione Sportiva) disputò la prima partita di football in assoluto della sua storia. La parola “calcio” ancora non era tanto usata. Solo un anno prima, nel 1909, la F.I.F. (Federazione Italiana Football”, sorta il 15 marzo 1898, aveva deciso di cambiare la denominazione in F.I.G.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio).
Nel 1910, in Puglia, c’erano poche squadre di calcio, ma di queste soltanto tre affiliate alla F.I.G.C. Erano: la “Unione Sportiva PRO ITALIA” (di Taranto), il “Football Club BARI” e lo “Sporting Club LECCE”.
Nella primavera del 1910, dal 3 aprile all’8 maggio, la F.I.G.C., dietro pressione delle tre squadre pugliesi regolarmente affiliate, organizzò e fece disputare alle stesse il “1° Campionato Regionale Pugliese di Terza Categoria” (con partite di andata e ritorno).
Nella prima giornata, il 3 aprile (la prima domenica dopo Pasqua), il Bari B (al campionato partecipò la seconda squadra) vinse, in casa, contro la Pro Italia per 6-1. La domenica successiva, nella seconda giornata, il Bari ospitò il Lecce. Era il 10 aprile 1910 e quel giorno la squadra leccese, come abbiamo già detto, giocò la sua prima storica partita ufficiale in assoluto. Si disputò al campo “San Lorenzo” di Bari (si trovava all’interno dell’omonima caserma militare sita nella contrada San Lorenzo che era la parte più antica del Quartiere Carrassi; dal 1939 verrà intitolata al maggiore “Mario Rossani”). Si giocò sotto una fastidiosa pioggia, ma alla presenza di un folto pubblico nel quale di notarono anche un discreto numero di gentili signore e signorine. La squadra barese vinse per 5-1 (il quarto gol fu un’autorete del terzino Balilla Rima); la rete leccese la realizzò l’ala sinistra Giacomo Di Muro all’88’. In quella prima partita i footballeurs leccesi del presidente Francesco Marangi, si schierarono con questa formazione: De Michele; Capozza, Rima; Acquaviva, Torsello, Marzano; De Salvatore, Tortorella, Kniazzek, Pastore, Di Muro. L’arbitro fu il barese Floriano Ludwig (un commerciante di tessuti austriaco trapiantato a Bari; fu lui a fondare la squadra barese, nel 1908, della quale era il portiere). Non deve meravigliare il risultato in quanto il Bari aveva due squadre di buona caratura e poteva contare su giocatori di un certo livello al contrario del Lecce i cui giovani avevano visto per la prima volta un pallone solo quattro anni prima e nel frattempo avevano fatto soltanto molti allenamenti e pochissime gare amichevoli. L’inviato de La Gazzetta del Mezzogiorno, nel suo resoconto sulla partita, scrisse: … “i leccesi spiegavano un buon gioco individualmente, ma mancante un po di assieme” … “bravi i vincitori pur osservando che i competitori, se avessero spiegato un po meglio le loro forze, avrebbero potuto contrastare la vittoria” … “vadano dunque ai vinti gli auguri di migliori risultati in nuovi matchs”. La squadra leccese, in quella prima trasferta, fu accompagnata dal vicepresidente Giustino Sorani, dal direttore sportivo, il rag. Leopoldo Pezzuto e dal vice direttore sportivo Michele De Filippis. Iniziò, così, quel 10 aprile 1910, una straordinaria e affascinante avventura che per oltre un secolo ha fatto appassionare tante generazioni di tifosi che hanno vissuto anni belli, bellissimi (tanti), ma anche periodi neri (questi non sono mancati), ma che quelle di oggi vedono la propria squadra del cuore, grazie anche a una società-modello guidata con eccezionale sagacia dal presidente il Prof. Avv. Saverio Sticchi Damiani, giocare nel massimo campionato italiano e confrontarsi con squadre di livello europeo e mondiale.
Vittorio Renna