SUPERSANO (Lecce) – Parroco, sindaco e amministratori comunali multati perché riuniti per celebrare la Via Crucis nonostante i divieti.
Dopo il caso di San Pietro in Lamis, nel foggiano, che ha destato enorme scalpore vista la mole di gente riversata in strada, anche in Salento in occasione dei riti pasquali si è registrato un episodio di gravità differente ma altrettanto degno di nota, che è sfociato in una sfilza di sanzioni.
L’episodio è avvenuto a Supersano, comune del Sud Salento che si è ritrovato a celebrare, così come accaduto in ogni parte d’Italia, una Pasqua anomala, a “porte chiuse” a causa dell’attuale emergenza sanitaria in corso che ha spinto il governo a vietare assembramenti di ogni genere per arginare il contagio da Covid-19. Dodici in totale le multe elevate, tante quante le persone che erano presenti alla tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo, tra cui il primo cittadino, Bruno Corrado, e lo stesso parroco, Don Oronzo Cosi.
Insieme a loro c’erano altri membri dell’amministrazione comunale, che, al termine della celebrazione, hanno visto arrivare le pattuglie dei carabinieri della stazione locale e della compagnia di Casarano. I militari hanno effettuato tutte le verifiche del caso, appurando che fossero state violate le disposizioni governative anti-coronavirus.
I protagonisti della vicenda ignoravano forse questo aspetto, tant’è che la messa celebrata nella parrocchia di San Michele Arcangelo è stata anche trasmessa in diretta Facebook tramite i canali social del Comune di Supersano e della stessa chiesa. Da lì sono partite delle segnalazioni, innescando l’intervento dei carabinieri che sono stati costretti ad elevare 12 sanzioni, per importi da 400 euro ciascuna.