Si rinnova domenica 24 maggio l’appuntamento con la “Giornata delle Oasi”, l’evento organizzato da WWF Italia al fine di sensibilizzare gli utenti e far conoscere il lavoro che l’associazione da decenni svolge con costanza e dedizione.
Anche se l’emergenza sanitaria non è ancora superata e continuano a persistere alcune limitazioni, diverse oasi del WWF sono riuscite ad aprire i propri cancelli al pubblico con tutte le precauzioni del caso e con protocolli che assicurino la sicurezza dei visitatori. Proprio per le prescrizioni previste dal protocollo di sicurezza le visite saranno contingentate e quindi le visite dovranno essere prenotate.
Come? Basta cercare sul sito wwf.it il numero di telefono o l’indirizzo email dell’Oasi che si intende visitare e concordare direttamente la visita.
Abbiamo rivolto alcune domande a Giuseppe De Matteis, direttore delle Cesine. La Giornata delle Oasi è un evento molto atteso da tutti, in cosa sarà diverso quest’anno?
La Festa delle Oasi è un evento realizzato da WWF Italia soprattuto per far conoscere il lavoro che l’associazione svolge nelle aree protette, quella delle Cesine è tra le più importanti riserve in Italia, basti pensare alle 38 specie di orchidee spontanee che custodisce e agli uccelli migratori inseriti nelle liste protette perché a rischio di estinzione che qui vengo o a nidificare, per noi è un momento importante, ma quest’anno sarà una festa in tono minore, vissuta con la conspevolezza che quanto accaduto, deve insegnarci che esiste un modo migliore di comportarsi con l’ambiente che ci circonda.
Cosa serve per proteggere il nostro ecosistema?
Servono piccole azioni, quotidiani gesti di civiltà che tutto possiamo compiere, ma è necessario che anche chi ha delle responsabilità maggiori, se le assuma impegnandosi in azioni concrete contro la crisi climatica.
Da quello che ha potuto osservare, come si comportano i salentini nei confronti dell’ambiente?
I salentini sono esseri umani, ed è importante capire che non è tutto nostro, ma abbiamo dei coinquilini con i quali dobbiamo convivere camminando in punta di piedi, perché tutti gli esseri viventi hanno gli stessi diritti.
Purtroppo gli episodi di inciviltà sono all’ordine del giorno, basta vedere le buste di plastica abbandonate lungo i bordi stradali, o le discariche a cielo aperto.
E i giovani come si comportano?
Nei più giovani notiamo molto interesse per le situazioni legate alla natura, ma purtroppo vivono con gli adulti e spesso, strada facendo, perdono di vista le loro buone intenzioni.
Crede dall’esperienza con il Covid19 abbiamo imparato qualcosa?
Me lo auguro, o quantomeno spero che questa situazione sia servita a far riflettere.
Qual è la sfida da vincere?
Dobbiamo cambiare rotta, capire quanto è bello sentirsi parte del tutto, comportarci bene affinché anche la natura si comporti bene con noi, perché purtroppo l’uomo con la natura ha un rapporto malato non rendendosi conto che fa parte proprio di quel sistema che sta distruggendo.
Quale messaggio volete dare?
Vogliamo semplicemente dire che noi ci siamo, siamo presenti e chi vuole può unirsi a noi.