OTRANTO – C’è un importante progetto per dei pontili sostenibili, che punta su tutta una serie di infrastrutture per sicurezza e turismo: se ne è discusso oggi in una conferenza dei servizi, nella Sala Triangolare del Castello Aragonese, a cui hanno preso parte tutte le istituzioni e le autorità competenti. C’è già chi frena: Capitaneria di Porto e Soprintendenza si riservano di decidere. Demanio, Dogane, Regione Puglia (con qualche richiesta di approfondimento sugli aspetti progettuali) e Provincia di Lecce sembrano più orientati a dare il via libera. Siamo nella fase interlocutoria per un progetto che riguarda non solo i pontili, ma anche gli “attrezzamenti” della banchina del molo (commerciale) grande, per edificare percorsi pedonali, impianti antincendio, carico passeggeri per aliscafo e traghetti. Il progetto è finanziato con Interreg 5 Grecia-Italia, 1,5 milioni per l’infrastruttura.
Le infrastrutture turistiche e di sicurezza del commercio sono fondamentali per lo sviluppo del Salento. In un momento in cui rischia di esplodere una delle più grandi crisi economiche e occupazionali mai viste dal dopoguerra a oggi, bisogna essere capaci di puntare sulle opere pubbliche sostenibili e sulla velocità nella realizzazione: è l’unica strategia per rimettere in piedi il Mezzogiorno. A Otranto la conferenza dei servizi è stata aggiornata a data da destinarsi. Tra carte, formalismi e ricerca di un accordo tra le varie burocrazie il tempo passa, ma il treno per lo sviluppo non può attendere molto.
IL PROGETTO
Il nuovo progetto prevede anche una nuova configurazione dei pontili galleggianti del Comune destinati al diportismo e oggetto di contese per il loro smontaggio.
I vari Enti intervenuti (Regione Puglia, Provincia di Lecce, Capitaneria di Porto di Gallipoli e Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto, Agenzia del
Demanio, Agenzia delle Dogane, Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio) hanno espresso i loro pareri, alcuni favorevoli e altri interlocutori, richiedendo chiarimenti e integrazioni.
Il Sindaco Pierpaolo Cariddi, visti i trascorsi di questa vicenda, che ormai va avanti da molto tempo e che contrappone il Comune di Otranto alla Soprintendenza, è intervenuto per rappresentare le variazioni apportate al progetto al fine di compatibilizzarlo con la tutela dei beni paesaggistici e
monumentali del contesto, proponendo un confronto costruttivo per arrivare a
una soluzione condivisa:
“Non c’è dubbio che questa amministrazione ha la
volontà di arrivare a una soluzione che, anche se ci farà perdere dei posti barca, possa mettere fine a questa annosa questione che ci ha visti contrapposti alla Soprintendenza che, giustamente, ha il compito di tutelare
i monumenti e si muove in tal senso, così come noi vogliamo attrezzare la città di servizi turistici adeguati senza intaccare il nostro patrimonio. I
nostri tentativi di riavere la disponibilità dei pontili avevano come obiettivo quello di poter garantire ormeggi sicuri e funzionali per questa
stagione, fino a fine settembre. Ed è sempre di oggi la notizia che il
Tribunale del Riesame ha confermato il dissequestro dei pontili del Comune, difeso dall’avv. Francesco Vergine, rigettando l’appello presentato dal PM, e confermando la piena leicità dell’installazione. Nel mese di ottobre, finita la stagione, avvieremo lo smontaggio dell’attuale porto per abbandonare questa configurazione definitivamente.
Le battaglie giuridiche le abbiamo portate avanti per tutelare una
infrastruttura strategica per il nostro territorio in grado di generare numerosi posti di lavoro diretti e indiretti, soprattutto in questo periodo di emergenza Covid-19.
A porto vuoto potremo procedere con i lavori di dragaggio. Fatta questa operazione, tra novembre e dicembre, potremo poi essere pronti con la gara
d’appalto del nuovo progetto e iniziare i lavori per avere il nuovo porto
nella estate 2021. Chiediamo la collaborazione di tutti. Siamo sempre stati
attenti a valorizzare i monumenti e a tutelarli. Mettiamo da parte i vecchi
dissapori e garantiamo al territorio un servizio di cui ha bisogno e i posti
di lavoro che ruotano attorno ad esso”.
Nel frattempo il Tribunale del Riesame di Lecce ha respinto l’appello della Procura con cui il pubblico ministero Maria Vallefuoco aveva sollecitato un nuovo sequestro dei pontili comunali del porto di Otranto. Così hanno stabilito i giudici del tribunale per la Libertà. Con questa decisione i pontili potranno rimanere dall’1 maggio al 31 ottobre, nei termini previsti dall’autorizzazione rilasciata dalla Capitaneria di porto. Non dovrebbero esserci così problemi per i circa 250 posti barca comunali. Almeno fino al 31 ottobre quando i pontili dovrebbero essere smontati. Accolta così la tesi difensiva dell’avvocato Francesco Vergine, legale per conto del Comune, che nei giorni scorsi aveva depositato una memoria. La Procura ora potrà ricorrere in Cassazione.