LECCE – Rubata e dopo due anni rintracciata, torna al suo posto in un museo. L’opera dello scultore leccese Antonio Bortone, un busto raffigurante il pittore fiorentino Stefano Ussi, questa mattina è stata consegnata al Museo Storico della Città di Lecce, il Must.
Nel 2017 era stata trafugata dall’ex Istituto Margherita, per poi riapparire nel 2019 su una bancarella di un mercatino dell’antiquariato in provincia. Le indagini della sezione di polizia giudiziaria della polizia locale di Lecce, hanno permesso di appurare che l’avesse acquistata un cittadino leccese alla somma di 50 euro, ignaro che non vi fosse titolo di vendita.
Esposta in una vetrina di un negozio del quartiere Leuca, è stata notata e riconosciuta da una dipendente dell’ufficio cultura del Comune di Lecce, che ha segnalato tutto al comando di polizia locale. Gli agenti, oltre a ricostruire la vicenda con le indagini, hanno provveduto all’autenticazione ed il recupero.
Dopo l’attestazione dell’originalità (l’opera è presente nel catalogo “Arte in Comune”, a cura di Carmelo Cipriani), il manufatto è stato sequestrato ed è rimasto sotto chiave fino ad oggi, quando è stato restituito. L’ultimo possessore è stato denunciato e successivamente condannato per ricettazione. La scultura rappresenta un bene di indubbio valore per l’Amministrazione comunale e troverà opportuna collocazione.
Opere di Bortone sono anche la statua di Fanfulla, oggi in Piazzetta Raimondello Orsini, e la statua di Sigismondo Castromediano, collocata al centro dell’omonima piazza.
“Ringrazio il comandante della Polizia locale e gli agenti che si sono occupati di questa operazione, conclusasi nel migliore dei modi – dichiara l’assessore alla PL e vicesindaco Sergio Signore – essere riusciti a riconsegnare alla città quest’opera, importante componente del patrimonio artistico del Comune e dunque di tutti i cittadini, merita un plauso particolare”.
“È una brutta storia che si conclude con un lieto fine – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Lecce Fabiana Cicirillo – valuteremo insieme alla dirigente la necessità di sottoporre l’opera a restauro conservativo. Ringrazio a nome di tutti noi la dipendente dell’Ufficio Cultura la cui prontezza e conoscenza approfondita del patrimonio artistico del Comune ha consentito il recupero dell’opera. Il suo è un esempio di generosa dedizione alla causa dell’interesse pubblico e della tutela del patrimonio artistico. Ringrazio anche la Polizia Locale per l’efficiente lavoro di indagine e recupero di questo bene artistico che appartiene a tutta la città”.