MILANO/GALATINA (Lecce) – Bloccato all’autostazione degli autobus a Lampugnano (Milano) con due valigie cariche di droga in attesa di far rientro in Salento. In manette è finito Alessandro Santoro, 43enne di Galatina L’uomo, con precedenti associativi e una recente sentenza passato in giudicato per evasione, si trova detenuto nel carcere di San Vittore dopo la convalida dell’arresto.
L’operazione antidroga è stata eseguita dagli agenti di polizia. Santoro è stato fermato per un controllo nei pressi dell’autostazione. In quei momenti era in attesa su una delle banchine con due valigie di grosse dimensioni. Ai poliziotti, Santoro ha esibito documentazione di viaggio che attestava il suo arrivo a Milano alle 19,50 dello stesso giorno (19 settembre) a bordo di un autobus partito 24 ore prima da Madrid con un breve scalo presso l’autostazione milanese con ripartenza programmata per le 21,00 con direzione Lecce sempre in autobus.
I poliziotti hanno immediatamente controllato le due valigie. La perquisizione dei bagagli ha consentito di ritrovare 18 buste con all’interno 20 chili di marijuana e trentuno bustarelle con circa 3 chili di hashish. Il successivo esame qualitativo, eseguito sulla sostanza sequestrata con un test rapido, ha confermato la natura stupefacente del materiale mentre addosso Santoro custodiva 850 euro in contanti.
Il saletino ha provato a fornire una versione di comodo nel corso dell’udienza di convalida. Assistito dall’avvocato Roberto Stanislao, ha raccontato di aver ricevuto il carico da una persona conosciuta sul momento a Madrid in cambio di un corrispettivo di 10mila euro, versione che il gip del Tribunale di Milano, Giulio Fanales, ha ritenuto inverosimile valorizzando la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. A parere del giudice, si parla di “trasporto internazionale di droga” di cui solo un soggetto che gode di importanti collegamenti con la più vasta rete di fornitori di simili sostanze stupefacenti all’ingrosso può venirne in possesso. In più viene rilevata la circostanza che l’indagato è stato bloccato in transito presso il capoluogo lombardo proveniente da un paese estero così da rendere presumibile l’acquisto dello stupefacente fuori dai confini nazionali con conseguente spiccata pericolosità dell’importatore.
E poi c’è la questione dei soldi sequestrati ritenuti provento dell’illecita attività incompatibili con le risorse finanziarie di cui beneficia il salentino che, per sua stessa ammissione, sono alquanto modeste.