COPERTINO (Lecce) – Nel 2018 una intera stimata famiglia di Copertino balzava agli onori della cronaca con l’accusa di aver commesso i reati di abusivismo edilizio e di deturpamento di bellezze naturali nella zona di Torre Lapillo. Ebbene, con sentenza n. 1419 del 28 giugno del 2021 del Giudice del Dibattimento del Tribunale di Lecce, Silvia Saracino, ha assolto con formula piena tutti gli imputati perché il fatto non sussiste, disponendo il dissequestro della zona di proprietà che da novembre 2017 era stata sottoposta a sequestro preventivo.
Le accuse mosse dalla Procura di Lecce dopo gli accertamenti di Ufficio Tecnico del Comune di Porto Cesareo, Capitaneria di Porto, Agenzia delle Dogane, Polizia Locale e Carabinieri di Porto Cesareo, sono completamente cadute davanti alle evidenze probatorie, documentali e alle perizie tecniche. Ed infatti, i signori furono accusati di aver realizzato su un’area di loro proprietà un muro di cinta con cancello in ferro ed un box senza le apposite autorizzazioni, nonché di aver sbancato un cordone dunale che si era venuto a creare nel proprio terreno con il decorso del tempo e l’azione del vento. Orbene, è stato dimostrato che gli allora imputati erano divenuti proprietari per successione di tale area nel 2014 e che le opere oggetto di contestazione erano state realizzate in tempi non sospetti dall’allora proprietario, mentre alcuna nuova opera edilizia era stata rinvenuta sul posto oggetto di sequestro.
Ed ancora, si è dimostrato che i lavori di pulizia nel terreno di proprietà erano consistiti in un semplice livellamento della duna sabbiosa formatasi in un’area privata, senza che ciò riguardasse in alcun modo il cordone dunale del paesaggio costiero di Torre Lapillo. I signori, dopo anni di processo e l’onta mediatica subita, oggi possono ritornare nella piena disponibilità della area di cui sono proprietari e sono finalmente mandati assolti per un fatto mai commesso. Erano difesi dagli avvocati Maria Luce Greco e Daniele Lutrino.