LECCE – “Mamma ho paura, in piazzetta non voglio più andare”. E’ l’appello di un ragazzino di 13 anni che ha paura di uscire. In particolare nel fine settimana. Un giovanissimo come tanti. Frequenta la scuola con ottimi risultati e attende il week end per concedersi qualche ora in compagnia degli amichetti. E con la comitiva di scuola bazzica Piazzetta Alleanza, uno dei ritrovi alla movida dei giovanissimi leccesi. In quello spiazzo a pochi metri da Piazza Mazzini, però, racconta il giovane girano “brutte facce”. E il suo racconto diventa più difficoltoso quando spiega che ad entrare in azione ci sarebbe una vera e propria baby gang.
Ragazzi di qualche anno più grandi tra i 16 e i 17 anni che arrivano dai quartieri periferici per intimidire e rapinare coetanei o più piccoli di loro. “Pretendono i giubbotti o le collane” racconta il ragazzo. Si atteggiano a bulli; agiscono in gruppo e si fanno forza l’uno con l’altro. Così per parecchi ragazzi, molti della cosiddetta Lecce bene”, la serata finisce in anticipo. E chi agisce in quello spiazzo avrebbe anche lasciato un sigillo sulla zona di provenienza come a rimarcare un concetto in pieno stile intimidatorio: “Qui comandiamo noi”.
Molte vittime hanno paura a raccontare di essere depredati o rapinati e gli episodi rimangono in sordina ma l’attenzione sul fenomeno delle baby gang pare non risparmiare neppure il capoluogo salentino. Solo pochi giorni fa un gruppetto di minori è stato identificato e denunciato dalla polizia locale perché responsabile di aver imbrattato i muri e le facciate di monumenti e palazzi storici nel cuore del centro storico del capoluogo baroco. Ora, però, il livello di attenzione si alza con bulletti in giro pronti a rapinare coetanei costretti a rimanere a casa per paura di essere derubati.