GAGLIANO DEL CAPO (Lecce) – “Se non mi dai i soldi brucio te, tua nonna ed il bambino”. Erano queste le minacce vibrate all’indirizzo della compagna nei momenti in cui un 25enne di Gagliano del Capo non era lucido perché consumatore di sostanze stupefacenti chiedeva soldi. Lo faceva ripetutamente. Per somme tra i 20 e i 40 euro. Per la donna (o meglio una ragazzina di 21 anni) e il bambino è finito un incubo. Il giovane ora è lontano finito in manette il 9 maggio con un’operazione dei carabinieri sulla scia della denuncia della persona offesa con le accuse di maltrattamenti in famiglia aggravati, tentata e consumata estorsione e sequestro di persona.
Il 25enne, stando alle indagini, avrebbe creato un clima di terrore e sopraffazione all’interno delle mura domestiche costringendo la compagna a versargli somme di denaro in contante per circa 20/40 euro al giorno da destinare all’acquisto di sostanze stupefacenti inveendo nei suoi riguardi e percuotendola, a volte, con calci e pugni obbligandola a consegnargli mensilmente l’intera somma percepita dalla donna a titolo di reddito di cittadinanza; e quando la convivente non cedeva alle richieste estorsive scatenava la sua iran scagliandole più suppellettili. A nulla sarebbe servito il tentativo della donna di andare via da casa portando il figlio con sé. Perché la vittima avrebbe personato il compagno regalandogli una seconda chance. in realtà, le cose non sarebbero cambiate.
Anzi. In casa il 25enne avrebbe minacciato la compagna di usare una pinza per estrarle tutti i denti se si fosse rifiutata di consegnargli 30 euro. Le avrebbe sferrato calci e pugni sino a farla cadere per terra colpendola con un bastone di legno provocandole varie lesioni poi giudicate guaribili dai medici del pronto soccorso di Gallipoli in una settimana. E, solo poche ore prima del suo arresto disposto dal pm Luigi Mastroniani, l’avrebbe sequestrata in un locale chiudendo la porta con un lucchetto per impedirle di sfuggire.
La fine dell’incubo inizianto nel dicembre del 2021 si è concluso solo pochi giorni fa con il tintinnio delle manette strette ai plsi del giovane che, difeso dall’avvocato Luca Puce, comparirà nelle prossime ore davanti al gip per l’udienza di convalida.