SCORRANO/MELPIGNANO (Lecce) – Operato per un tumore al colon mesi dopo il male ricompare ma ogni volta che il paziente si presenta in ospedale viene dimesso con la diagnosi di un’occlusione intestinale. Per il decesso di Giovanni Blasi, 77enne di Melpignano, è stata aperta un’inchiesta e il sostituto procuratore Alberto Santacatterina ha iscritto nel registro degli indagati i nomi di quattro medici in servizio presso l’ospedale di Scorrano. Il conferimento dell’incarico per l’autopsia, affidato al medico legale Roberto Vaglio e al professore Carmine Chiummarulo, è fissato per il 30 settembre prossimo. E anche i familiari della vittima , assistiti dall’avvocato Dimitry Conte, potranno nominare un proprio consulente così come i medici iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
La vicenda, così come ricostruita dai familiari, prende le mosse nei mesi scorsi. Premessa: il paziente, nel 2020, viene operato per l’asportazione di un tumore al colon. Ma sembvra stare meglio. Ma i sintomi ritornano quando l’anziano inizia ad avvertitre dolori ripetuti. Accompagnato più volte presso l’ospedale di Scorrano, viene sempre dimesso con la diagnosi di un’occlusione intestinale.
Fino a quando la situazione non si aggrava. L’anziano accusa un malore e torna in ospedale. Finalmente vengono disposti i dovuti accertamenti e, dopo una Tac, una colonscopia e una pet (effettuata presso l’ospedale di lecce), viene diagnosticata una recidiva della malattia. Questa volta in forma più grave. Il tumore è più vasto; il cuore dell’anziano, secondo una visita presso l’ospedale di Tricase, ha una funzione ridotta pari al 30% e non può essere operato.
I rischi sarebbero altissimi. L’anziano inizia i primi cicli di chemioterapia ma emergono dissenteria e dolori. E, nonostante la terapia viene interrotta, le condizioni si aggravano rapidamente fino al decesso del 20 settembre scorso. Ora i familiari vogliono capire se una diagnosi tempestiva della recidiva e controlli più accurati da un punto di vista cardiologico avrebbero potuto scongiurare un decesso così rapido.