RUFFANO (Lecce) – Il giudice Sergio Tosi archivia il procedimento a carico dei 22 indagati, tra medici e paramedici, finiti nel registro degli indagati nell’inchiesta sul decesso di Abbondanza Antonia Marra, 73enne di Ruffano, avvenuto per Covid-19 nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce il 2 novembre scorso del 2022. L’indagine era stata avviata dopo la denuncia dei familiari attraverso gli avvocati Alvaro e Antonio Storella, per i quali l’anziana (affetta sin dal 1980 da una grave sindrome che l’aveva resa invalida civile al 100 per cento) sarebbe stata privata di farmaci salvavita e curata con farmaci deleteri. La signora, risultata positiva al tampone, era stata ricoverata il 27 ottobre.
Dopo quattro giorni, era entrata in coma e dopo altri due il suo cuore cessò di battere per “polmonite a focolai multipli da Sars Cov-2 con insufficienza respiratoria”. Sulla base degli accertamenti espletati dai medici Domenico Suma e Roberto Vaglio, e dopo un’opposizione alla richiesta di archiviazione, il giudice ha deciso di mandare al macero l’indagine ritenendo che la sospensione della terapia farmacologica non abbia costituito una concausa del decesso anche alla luce delle condizioni di salute della paziente al momento del decesso e in particolare le sue condizioni psichiatriche, l’insufficienza renale e l’obesità.
Per di più non sono stati raccolti indizi che la condotta degli operatori sanitari sia stata imprudente. Gli indagati erano assistiti dagli avvocati Viviana Labbruzzo, Dario Congedo, Ester Nemola, Mario Ingrosso, Gabriele Valentini e Giovanni Bellisario.