SALENTO – Dieci misure cautelari, 51 indagati e sequestri per oltre 30 milioni di euro. È il bilancio di due distinte inchieste della guardia di finanza del comando provinciale di Lecce, che indaga con le ipotesi di reato di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali.
Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Gallipoli e coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce, sembrano aver disvelato due distinti e paralleli fenomeni illeciti.
Nel primo risultano coinvolti due imprenditori, con rilevanti interessi economici nella zona di Gallipoli, i quali si sarebbero serviti di tecnici e pubblici funzionari compiacenti, che garantivano il favorevole esito di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo: Cesario Faiulo, Emanuele Piccinno, 46 anni, che all’epoca dei fatti era assessore comunale al turismo e Vincenzo Fasiello, 69 anni, di Lecce, accusato di aver assegnato direttamente a conoscenti dietro soldi o varie regalie alcuni beni immobili della ex riforma fondiaria a prezzi di favore, senza fare ricorso a procedure di evidenza pubblica. Sospeso invece per un anno il luogotenente dei carabinieri Salvatore Corrado. Sotto inchiesta è finito anche il carabiniere Vincenzo Zuccheroso.
In tale contesto ci sarebbero stati anche alcuni appartenenti alle forze di polizia – tre carabinieri, un poliziotto ed un ex finanziere, tutti indagati a piede libero – intervenuti a tutela degli interessi economici dei due imprenditori, mediante la rivelazione di informazioni coperte da segreto d’ufficio, ovvero mediante l’accesso abusivo ai sistemi informatici in uso, in cambio di utilità. Due interdittive sono state eseguite nei confronti di altrettanti carabinieri in servizio nella provincia di Lecce, altre misure interdittve e divieti di dimora sono stati eseguiti nei confronti di altri imprenditori ed un funzionario dell’Agenzia delle Entrate che avrebbe effettuato alcuni accessi abusivi al sistema informatico per ottenere informazioni privilegiate. Sequestri al Ten di Punta della Suina, ad un residence a Gallipoli di cui parte degli appartamenti sono ancora in vendita, un ex tabacchificio nel territorio di Nardò e una un B&B a Porto Cesareo.
Il secondo filone d’indagine, invece, riguarderebbe alcuni casi di mala gestio della cosa pubblica, con peculiare riferimento alla dismissione dei beni – ex ERSAP (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia) da parte di un funzionario della Regione Puglia, già in servizio presso il Settore Riforma Fondiaria, e ora in pensione. Anche per quest’ultimo, Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, 69enne, sono scattati gli arresti domiciliari.
Quest’ultimo, con la complicità di altri collaboratori compiacenti, avrebbe imbastito, mediante la verosimile pretesa di ‘utilità’, procedure amministrative connotate da profili di presunta illegittimità, favorendo l’assegnazione di importanti immobili di proprietà Regionale al cospetto di persone a lui vicine.
Nell’ambito del medesimo provvedimento, le Fiamme Gialle stanno dando esecuzione al sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento della corruzione, nonché di beni mobili, immobili ed attività economiche, del valore stimato per oltre 30 milioni di euro. Sigilli sono scattati anche per il “Ten” di Punta della Suina, per un residence a Gallipoli, un bed and breakfast a Porto Cesareo e per un ex tabacchificio di Nardò.