LECCE – La seduta del Consiglio Comunale di ieri, senza pubblico presente in Aula, è stata vista in diretta streaming da circa una decina di cittadini (per lo più addetti stampa). “Quanto sopra, purtroppo, è sintomo della disaffezione, per usare un eufemismo, dei leccesi nei confronti della politica cittadina, nonostante l’importanza degli argomenti all’ordine del giorno – scrive il presidente della Commissione Controllo, Gianpaolo Scorrano –
Nel corso di quasi sei ore di dibattito, la maggioranza ha dapprima votato -da sola- il bilancio consolidato fuori dai termini di Legge che stabiliscono la scadenza al 30 settembre per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale.
Poi ha votato favorevolmente lo “pseudo Regolamento“ per l’abbattimento delle alberature (stralcio al Regolamento del verde comunale mai redatto) che è arrivato all’esame dell’Aula in maniera talmente raffazzonata da richiedere ben sette emendamenti della stessa maggioranza, uno dei cinque stelle e due della minoranza, questi ultimi puntualmente bocciati.
Un ‘regolamento’ transitorio, stralcio a un documento inesistente, che si limita a precisare norme nazionali, regionali e civilistiche già in buona parte esistenti e che introduce – come novità – l’ingerenza della pubblica amministrazione sulla facoltà di azione del privato nel suo giardino e con il proprio denaro.
Davvero una cosa assurda visto anche lo scarso stato di salute del verde pubblico cittadino e l’oramai nota mancanza di risorse della PA.
Dopodiché si è passati al voto dei debiti fuori bilancio, circa una ventina, dove il Centrodestra – su richiesta espressa dell’assessore al ramo – ha accettato responsabilmente di garantire il numero legale per l’immediata eseguibilità in assenza della maggioranza che nel frattempo si era ‘dileguata’.
Ennesima brutta figura di una compagine evidentemente sfilacciata e poco interessata ai problemi amministrativi della Città.
In ultimo, si è discussa la mozione urgente sui miasmi a Masseria Trapanà che, dopo una breve discussione, è stata incredibilmente bocciata, su indicazione del governo, sebbene solo da una parte della maggioranza (Rotundo, Povero e Mignone si sono astenuti).
Non si comprende, infatti, la motivazione per esprimere un parere contrario ad una mozione che aveva come unico scopo quello di impegnare sindaco e giunta ad attivarsi in ogni maniera e sede possibile a tutelare la salute pubblica anche effettuando i doverosi controlli sui terreni ricadenti nel territorio di Lecce dove viene sversato il digestato proveniente dall’impianto di Biomasse di proprietà dell’Eni.
È del tutto evidente che la dichiarazione dell’assessore all’ambiente per motivare la contrarietà, basata sul fatto che Arpa stia già procedendo ai controlli sui terreni interessati, sia del tutto priva di fondamento, come risulta chiaramente dalla nota della stessa Arpa del 21.08.2023 (inviata per conoscenza anche al sindaco di Lecce) dove l’Agenzia regionale precisa di non avere alcuna competenza sul controllo del territorio.
A questo punto si deve solo sperare che la Regione Puglia e la Provincia di Lecce provvedano autonomamente -ove possibile- a tutelare TUTTO il territorio, ivi compreso quello leccese, effettuando ciò che l’amministrazione salvemini, contrariamente a quelle dei comuni limitrofi di Surbo e Trepuzzi, ha deciso incomprensibilmente di non eseguire a garanzia della pubblica e privata incolumità, a salvaguardia dell’ambiente, del turismo , delle masserie, degli agglomerati urbani e delle marine ricadenti nei pressi della zona interessata dai miasmi”.