“C’è una aspetto paradossale in questa crociata del Sindaco Perrone sulla vicenda Sirti che andrebbe evidenziato.” Dichiara Carlo Salvemini. “Il braccio di ferro con l’azienda nasce, come è noto, dai ritardi nella consegna dell’opera
prevista contrattualmente il 9/6/2007 e avvenuta, a seguito delle ormai note proroghe, il 12/3/2009 ossia 21 mesi dopo. Non entro nel merito del contenzioso in essere che si riassume cosi: l’azienda chiede il saldo dovuto per i lavori eseguiti, pari a circa 6 milioni di euro, la cui legittimità è confermata da parere espresso dal dirigente del settore Mobilità e da ripetute dichiarazioni dell’assessore Ripa; il Comune oggi non solo contesta quella richiesta di pagamento ma pretende, con atto di citazione, il risarcimento di circa 5 milioni da parte dell’azienda quale penale per i 21 mesi di ritardo nella consegna dell’opera. Come dire: dei 23 miloni di euro complessivi previsti per il filobus il Comune
immagina alla fine di doverne pagare solo 12. Giunti a questo punto saranno i giudici a stabilire le eventuali responsabilità e cioè chi è creditore di chi.
Ma c’è un ritardo nella partenza del filobus del quale non si parla ma che è altrettanto clamoroso:
mi riferisco a quello che si sta accumulando dalla data di consegna del filobus da parte dell’azienda (avvenuto ricordiamolo il 12/3/2009) ad oggi. Praticamente altri 21 mesi! Totalmente attribuibili a inerzie e insufficienze dell’amministrazione comunale rispetto alla formazione del personale, alla nomina del direttore di esercizio, al contratto di gestione.
Se esistesse il tribunale del buon governo il Sindaco verrebbe anch’egli chiamato ad un doveroso risarcimento. Per questo ritardo e per altri ancora, non meno importanti, sempre riferibili al settore della mobilità urbana.
1. mi riferisco a quello che si sta accumulando rispetto al Piano Generale del Traffico che ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada è scaduto dal 2004 e non è stato ancora rinnovato. Oltre 6 anni di colpevole inerzia nella realizzazione di uno strumento fondamentale nella programmazione del settore;
2. mi riferisco a quello che si sta accumulando rispetto all’uso dei mezzi pubblici in città: nonostante proclami, slogan conferenze stampa, tagli di nastro, promesse e bla bla bla il numero di passeggeri trasportati annualmente per abitante sui mezzi pubblici è rimasto invariato dal 2004 ad oggi: soltanto 18, uno dei peggiori tra le città di medie dimensioni in Italia (dati Legambiente).
Se da una parte si invoca il silenzio della minoranza sulla trattativa con la Sirti e sobrietà da parte degli organi di informazione, dall’altra si pretende di parlare di questi clamorosi ritardi politici. Ma di fronte all’assunzione delle proprie responsabilità il Sindaco come è noto preferisce tacere o gridare al complotto.”
A seguito delle dichiarazioni dell’ex consigliere comunale Carlo Salvemini che riguardano l’iter dei lavori per la realizzazione della metropolitana di superficie si rende opportuna una presa di posizione chiarificatrice dell’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Giuseppe Ripa.
“Come sempre – spiega – la fantasia di Carlo Salvemini corre più del dovuto. Contrariamente a quello che sostiene, mi preme sottolineare con forza che io non ho autorizzato in nessuna sede alcun tipo di proroga ai lavori per la realizzazione del filobus, peraltro come più volte ho affermato. Ho solo dedotto, a titolo esclusivamente personale, che probabilmente il dirigente Sergio Aversa abbia firmato quelle proroghe in buona fede per accelerare il percorso per la realizzazione del filobus, considerato che senza quelle firme i lavori sarebbero rimasti bloccati per sempre. Tale considerazione da parte mia – conclude l’assessore Ripa – ferma restando, ovviamente, la giusta verifica nelle sedi opportune di eventuali danni arrecati al Comune di Lecce”.
In merito alle stesse affermazioni di Salvemini, il sindaco Paolo Perrone, come annunciato ieri in conferenza stampa, ritiene di non dover fare alcuna ulteriore dichiarazione su questo argomento e di non dover replicare a nessun esponente dell’opposizione, in modo da evitare che la polemica politica possa interferire con il corso della trattativa.