Si svolgerà nei giorni 27 e 28 novembre 2010 a Lecce nel chiosco dei Teatini, la 25° mostra dei funghi. Ingresso libero.
La prima apparizione della Mostra dei Funghi a Lecce è avvenuta agli inizi del 1987 quando un gruppo di amici, aventi in comune un profondo amore per la Natura e tanta passione per i funghi, decisero di porre all’attenzione dei cittadini leccesi l’eccezionale “Mondo dei Funghi”
per contribuire con la propria opera divulgativa alla conoscenza dei funghi ai fini dell’educazione ambientale ed allo scopo di prevenire gli avvelenamenti e le intossicazioni fungine.
Da allora sono passati 25 anni, molto si è fatto, ma molto ancora si deve fare soprattutto per correggere gli atteggiamenti sbagliati di molti nell’approccio diretto con la Natura boschiva.
Quando si entra in un bosco o in un terreno a macchia mediterranea non siamo a casa nostra e allora occorre comportarci con educazione come fa un ospite in casa d’altri.
Evitiamo assolutamente comportamenti che depauperano e danneggiano fortemente il luogo in cui ci troviamo. Ogni fungo velenoso o non che sia è importantissimo ed indispensabile al suo ciclo di riproduzione e, consequenzialmente, a mantenere il giusto equilibrio dell’ecosistema boschivo e, quindi, non va assolutamente maltrattato/calpestato/distrutto. Se non è un fungo che interessa allora lasciatelo in pace!
In questi ultimi anni si è potuto notare come il sempre più crescente “esercito” dei raccoglitori (in regola o non in regola con la vigente legislazione) avrebbe finito con l’estirpare molte specie di funghi, cancellandole dalla faccia della terra: in autunno, già subito dopo le prime piogge ed in tutto il periodo interessato dalle crescite spontanee dei funghi, è molto triste entrare nei nostri boschi per vedere “tabula rasa”, magari tanti rifiuti e neppure un fungo.
Occorre, quindi, impegnarsi per cercare di porre rimedio ad un problema difficilmente controllabile invitando i raccoglitori ad evitare di effettuare raccolte “feroci” ed indiscriminate per esempio cominciando a non estirpare i carpofori (funghi) più giovani o quelli più vecchi: ne va della sopravvivenza di alcune specie e della salvaguardia della salute dei boschi.