18- gennaio-2011 … sono passati 18 giorni dall’inizio del nuovo anno, 11 dal giorno in cui abbiamo ripreso la nostra routine. E chi di voi non si è ripromesso che quest’anno sarà diverso e che tutti i buoni propositi saranno mantenuti?
La storia è vecchia. Ci promettiamo di iniziare la dieta ( sempre il lunedì successivo… e ancora non abbiamo capito successivo a cosa), ci promettiamo di smettere di fumare, ci promettiamo di risparmiare di più (e le donne, hanno un senso distorto del risparmiarmo… sì, per loro risparmiare significa investire, in un paio di scarpe nuove, in un abito che il manichino in vetrina sfoggia con nonchalance), ci promettiamo di studiare regolarmente.
Ci promettiamo, ma non manteniamo (eccezione fatta per gli investimenti delle donne, loro lo fanno convinte di essere nel giusto). E ogni anno, anzi ogni inizio anno, ogni inizio di primavera, ogni inizio di autunno ci ripetiamo i buoni propositi e le nostre aspirazioni. Il primo giorno siamo convinti che tutto andrà bene, il secondo beneficiamo ancora della carica del giorno precedente, il terzo ci concediamo un piccolo strappo. Il quarto giorno abbiamo dimenticato già tutto.
Non proprio tutto. I sensi di colpa si fanno sentire quando approdiamo sulla nostra isola personale, il nostro letto, che ci costringe a fare i conti con la dura realtà. Nuovamente promesse, nuovamente buoni propositi. La notte concilia.
Non vi è mai capitato di pianificare la vostra vita in una sola notte? Mentre tutti dormono (o fanno finta), prendono forma progetti futuri, regole. Passa il sonno, torna la carica. “Questa volta sarà veramente diverso!”, ti dici. Sai che non sarà così.
Vita comune.