Alla tutela del patrimonio faunistico per la salvaguardia di un generale equilibrio ambientale ha sempre provveduto la provincia fino all’entrata in vigore della L. 157/92 che ha decretato la divisione del territorio in Ambiti Territoriali di caccia (ATC).
Successivamente, anche per gli effetti dell’entrata in vigore della L.R. 27/98, le immissioni di selvaggina sono state effettuate esclusivamente dagli Atc, che in provincia sono passati da tre a uno.
Dopo una prima attenta analisi conoscitiva dell’intero territorio provinciale, del suo patrimonio faunistico e delle sue possibili modalità di tutela, fatta di concerto con gli uffici della Provincia, questo assessorato ha intrapreso la strada faticosa, ma necessaria, dell’ascolto e del confronto diretto del territorio, attraverso la programmazione di una serie di assemblee nei vari circoli di cacciatori e il dialogo con i referenti delle Associazioni venatorie ed ambientalistiche riconosciute.
Ne è scaturita una positiva e proficua collaborazione che ha portato la provincia alla scelta di contribuire concretamente all’incremento della fauna provinciale con l’immissione sul territorio di n. 2300 fagiani e ca. 900 lepri.
E’ questa indubbiamente, una iniziativa che va a favore dell’adeguamento delle popolazioni di fauna selvatica in rapporto ad esigenze di equilibrio ambientale, ma che lascia dubbi sul loro mantenimento su un territorio sempre più violentato, deturpato, inquinato, oggi perfino “lastricato” da pennelli di silico che certamente non favoriscono quel rapporto ottimale uomo-ambiente-territorio che ciascuno di noi auspica.