E’ morto Fernando Carlà, uomo politico di sinistra di Cavallino, dove ha ricoperto anche la carica di Vicesindaco, ma anche esponente di spicco e tesoriere del Partito Democratico provinciale.
In mattinata è stata allestita presso l’aula consiliare di Cavallino, la camera ardente per l’ultimo saluto a Fernando Carlà.
“La notizia della tragica e prematura scomparsa dell’amico Fernando Carlà mi fa provare un profondo senso di tristezza e di vuoto.” Lo afferma il Sindaco di Leverano, Cosimo Durante.
“Con la sua morte tutti noi perdiamo una persona dal grandissimo spessore umano e una figura di riferimento che si è sempre impegnata a contribuire fattivamente alla crescita del nostro partito sul territorio salentino. Anche fino a pochi giorni fa ha fornito un importante contributo critico al dibattito attuale in seno al Partito Democratico, ma, soprattutto, ha svolto egregiamente e in modo assolutamente apprezzabile il suo ruolo di tesoriere.
Fernando Carlà è stato un riferimento per tanti di noi. Alla moglie e alla sua famiglia, in questo momento triste, giungano le mie più sentite condoglianze.”
“Quando viene a mancare una persona come Fernando – dice l’onorevole Teresa Bellanova – il dolore che si prova lacera dentro, scava una voragine nel profondo dell’anima che sarebbe incolmabile se non ci fosse il ricordo di quello che è stato e la consapevolezza di quello che ti lascia. No, una persona come Fernando non lascia vuoti, ti colma con i sui valori, i sui ideali, il suo modo di essere. Una sensazione di presenza che non ti abbandonerà mai.
Fernando era un compagno vero, un uomo leale, puro, coerente e schietto. Una persona che dietro una finta corazza ruvida nascondeva doti umane fuori dal comune. Qualcuno su cui poter davvero contare, quando serviva una pacca sulle spalle, così quando invece a rendersi necessaria era una bella strigliata.
Uno di quei militanti di un tempo, talmente convinti dei propri ideali da accettare fieramente di rendersi indispensabile “dietro le quinte”, senza pretendere palcoscenici personali. Un comunista talmente coerente con se stesso da non ammainare mai la propria bandiera, neanche quando la storia “ufficiale” ti chiede di farlo. Perché la sua storia personale non era quella ufficiale. Fernando viveva intimamente il proprio quotidiano secondo i propri valori ed i propri ideali, senza che nulla da fuori potesse scalfirli, neanche la storia.
Con Fernando se ne va un compagno di mille battaglie e di altrettanti momenti di vita, da quelli importanti a quelli spensierati, dai trionfi alle sconfitte. Sia politiche che personali, perché per quelli che vivono l’impegno politico così come lo viveva lui non c’è grande differenza.
Dalle gioie, quelle autentiche, ai dolori, quelli più profondi, Fernando è sempre stato lì, presente, come solo quelli come lui sanno essere. E so che Fernando continuerà ad essere sempre qui, con me e con tutti quelli che lui ha amato e che lui hanno amato. Gli stessi che saranno sempre lì, stretti da un affetto immenso, al fianco di Adelaide e Giorgio.
Il modo migliore per raccontare a voi tutti chi era Fernando è regalarvi un messaggio che mi aveva inviato qualche giorno fa: “Lo so quanto bene vuoi a questo vecchio comunista, ed è per questo che mi scansi, mi eviti, fai finta che io sia sempre forte e invincibile come nelle favole. Resisterò e continueremo le nostre battaglie in questo pantano politico rimasto, lu Signore cu ni la manda bona. Un abbraccio fortissimo Fernando”.
“Ci lascia per sempre, a soli 58 anni, un uomo buono, generoso; un amico e un compagno, un fratello maggiore. Il mio dolore è grande.” Interviene così Sandro Frisullo. “Da giovani siamo cresciuti lui ed io, e tanti altri, alla scuola del PCI e di Enrico Berlinguer. Una scuola che ha insegnato dedizione per i più deboli, rigore negli studi, attaccamento al lavoro, amore per la democrazia e la libertà. La vita di Fernando è stata segnata da un impegno diuturno, costante, ai valori della democrazia, dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Fernando Carlà, durante tutta la sua vita, è rimasto coerente agli ideali della sua gioventù. Dall’adesione e dalla militanza nel PCI sino al PD. Il PCI un grande partito nazionale, democratico, di popolo, la cui migliore storia è rifluita ed è stata parte costituente nel meritato quadro internazionale e, nei tempi moderni, della nuova formazione politica, il PD, nella quale si ritrovano, rinnovandosi, le grandi famiglie del riformismo socialista, del popolarismo cattolico e della tradizione laica.
Fernando è stato un amministratore competente e capace, un militante e un dirigente appassionato, un uomo del popolo, attento alle esigenze e ai bisogni più minuti delle persone, consapevole che la funzione di un grande partito si alimenta della sua capacità di aderire, togliattianamente, alle “mille pieghe” della società.
Lo “infastidiva” l’approccio retorico e propagandistico nella rappresentazione della realtà, di chi si accontentava e si accontenta di denunciare i mali della società, senza farsene carico in modo concreto e operoso. In questo è stato sempre un uomo delle istituzioni e di governo, anche quando agiva dall’opposizione. Sosteneva che bisogna farsi carico dei problemi senza eluderli con facili scorciatoie, perché questo è il compito della politica se non vuole ridursi ad una vuota e sterile propaganda.
Anche per questo negli ultimi mesi della sua vita mi confidò le sue preoccupazioni e le sue amarezze: il PD, il suo partito, faticava ad assumere una più limpida e forte identità di partito coeso, che metteva e mette al centro della sua agenda l’Italia ed i suoi problemi.
E’ stato il suo assillo fino alla fine: la necessità di avere un partito unito, un’organizzazione vera ed efficace senza la quale ci si riduce ad una sommatoria di comitati elettorali e di notabili. Si è battuto sino alla fine perché il PD fosse una comunità di donne e di uomini che si vogliono bene, e i cui dirigenti non perseguono, in modo effimero ed illusorio, un proprio disegno personale.
Questa è, a me pare, la sua lezione alta di impegno civile, morale e politico; la passione per gli altri, la coerenza e la lealtà, la profonda umanità. Fernando sotto quella scorza ruvida, i suoi modi forti e decisi, aveva un grande amore per gli altri.”
“Un comunista simpatico, un uomo con il quale, al di là delle differenze ideologiche, era gradevole e arricchente conversare”. Così il sindaco di Lecce Paolo Perrone ricorda Fernando Carlà, esponente storico del Pd salentino e titolare dell’ “Osteria del pozzo vecchio” di Cavallino.
“Con Fernando era piacevole discutere di tutto: di cultura e di cibo, di vini e, sì, anche di politica. Perché Fernando era persona di grande apertura mentale e di grande spessore umano. Ecco perché oggi, a ricordarlo con affetto, siamo davvero in tanti”.
Salvatore Capone: “Si è spento un amico. Un omone dalla grandissima umanità.
Un compagno “vecchio stampo”, un uomo che ha messo tutta la sua passione e tantissimi sacrifici a disposizione della politica e del Partito. Dal PCI al PD, non si è mai risparmiato. Fino all’ultimo, fino in fondo.
Punto di riferimento del suo paese, Cavallino, dove ha ricoperto anche la carica di Vicesindaco, ma un’autentica colonna del Partito provinciale. Iscritto al PCI fin dai primi anni settanta, è diventato man mano sempre più imprescindibile, meritandosi ruoli di sempre maggiore responsabilità nel gruppo dirigente del partito, fino a diventare tesoriere, una volta consumata la dolorosa svolta della Bolognina, dell’allora neonato Pds. Un ruolo che ha continuato a ricoprire, passando per i DS fino al PD, sacrificandosi e sobbarcandosi tutto il peso di una corretta gestione delle casse del Partito, garantendone la possibilità di continuare a portare avanti nella società quei valori che lui sentiva battere forte dentro di sé, fino alla fine dei suoi giorni.
Fernando era la perfetta incarnazione del militante “di una volta”, onesto, sempre leale, ma senza peli sulla lingua, mai. Un modo di vivere l’impegno e la passione politica che purtroppo si va sempre più perdendo. Un uomo che, a dispetto di un carattere solo apparentemente un po’ brusco, si è sempre fatto amare, molto.
Un uomo che mancherà alla politica, un grande amico che mancherà a tutti noi che abbiamo avuto il privilegio di condividere il cammino con lui.
Ad Adelaide e Giorgio va un abbraccio infinito da parte di tutti noi.
Ciao compagno. Ciao Fernando.”
Roberto Serra:Con Fernando se ne va un grande amico, un compagno autentico, un riferimento ed un grande pezzo della storia del nostro Partito a Cavallino. Un uomo che ha saputo interpretare la politica nel suo senso più alto, più vero. Ha vissuto la politica, ha respirato la politica ed ha trasmesso la politica tutto intorno a lui. Fernando, a Cavallino come in tutto il Salento, è stato il PCI, è stato il PDS, è stato i DS ed è stato il PD. Da oggi continuerà ad esserlo sulle nostre gambe, nelle nostre parole, nel nostro impegno.
Quando se ne va un uomo come Fernando lascia un vuoto enorme, ma colmo degli ideali e dei valori più puri che consegna a tutti noi che abbiamo avuto l’onore di essere al suo fianco.
Ad Adelaide e Giorgio va tutto il nostro affetto ed un forte e affettuoso abbraccio.
Addio compagno Fernando.
Il vice sindaco e assessore alla Cultura on. Gaetano Gorgoni interviene sulla scomparsa di Fernando Carlà: «Con la scomparsa di Fernando Carlà Cavallino perde un uomo onesto, legato alla famiglia e al lavoro, ancor prima che un politico. Figura di grande equilibrio e bontà, nella sua vita ha avuto avversari politici ma non nemici, men che meno sul piano personale. La sua disponibilità rendeva possibile ogni dialogo, riducendo distanze umane ed eliminando ogni rischio di contrapposizioni violente. Io che l’ho avuto anche come collaboratore in Amministrazione, pur nella diversità delle posizioni politiche, ne ho sempre apprezzato le sue qualità e le sue concretezze. il suo ricordo resterà indelebile in tutti noi che gli abbiamo voluto bene».