“Tutto ci saremmo aspettati tranne che la comunista Giunta Vendola, specie nel Salento, avallasse con il suo colpevole silenzio forme di sfruttamento dei lavoratori, di condizioni disumane in cui vivono e lavorano gli immigrati occupati nel fotovoltaico, di totale assenza di regole.
Chiediamo che la Regione istituisca quanto prima un Tavolo tecnico aperto alla Asl di Lecce, ai Sindacati, ai Comuni e alle Province”. Lo chiede in una nota il consigliere regionale salentino del Pdl, Roberto Marti.
“Grazie alle denunce dei Sindacati e dei vertici degli Enti Locali, seguite al gravissimo quanto inascoltato allarme lanciato mesi fa dal Presidente della Commissione Antimafia, Sen. Beppe Pisanu, Magistratura e Forze dell’Ordine stanno portando alla luce la giungla e gli illeciti nel campo delle energie alternative: dall’aggiramento di norme e Leggi nazionali e regionali, al vergognoso sfruttamento degli immigrati che vengono costretti a lavorare quasi 20 ore al giorno per la realizzazione degli impianti, senza che alcun diritto venga loro garantito. Ci uniamo simbolicamente alla manifestazione in corso oggi a Lecce e chiediamo anche noi diritti e certezze per i lavoratori e per l’intera Puglia. Forse per il Presidente Vendola i diritti degli immigrati tunisini e libici valgono di più di quelli degli altri immigrati? Forse per il Presidente Vendola è mediaticamente e politicamente più conveniente e importante chiedere al Governo nazionale maggiori diritti per gli immigrati che in queste ore arrivano da Tunisia e Libia? Perché non comincia a garantire i diritti fondamentali che il suo Governo regionale può e deve garantire agli immigrati che da tempo lavorano e vivono nel territorio pugliese e nel settore delle energie alternative, cavallo di battaglia strumentale e ideologico dell’ultima campagna elettorale di Vendola, esattamente come lo fu la sanità nel 2005. E, purtroppo, proprio come per la sanità, anche per le rinnovabili si sta rivelando il bluff in tutta la sua gravità”.