“Lunedì mattina durante il consiglio comunale di Lecce, le istanze dell’UDU hanno trovato solo una voce, il rappresentante del Partito Democratico Paolo Foresio che ha cercato di portare all’attenzione del consiglio la discussione riguardante la questione principe Umberto.” Lo comunica in una nota l’Udu di Lecce.
“Già nelle scorse settimane gli studenti dell’UDU avevano cercato risposte concrete dal sindaco Perrone, che ha deciso invece di strumentalizzare le proteste studentesche semplicemente per dimostrare quanto il comune abbia a cuore il destino dell’Ateneo salentino, sfruttando il clamore mediatico creato attorno alla questione tasse.
L’Università ha deve versare nelle casse del comune un milione e mezzo di euro che se rateizzato in tre anni o annullato totalmente darebbe la possibilità all’Università di abbassare la pressione fiscale sugli studenti appartenenti alle prime due fasce di reddito.
L’amministrazione comunale sceglie quindi la via più facile: messi con le spalle al muro dalla concretezza e dalla fattibilità tecnica della proposta avanzata dall’UDU hanno deciso di fare ostruzionismo, appellandosi ad un cavillo tecnico pur di nascondere la volontà di non andare incontro alla proposta.
Il tempo ormai è scaduto, il CdA che ha l’ultima parola sulla questione tasse è previsto per Lunedì 28 Marzo e sicuramente non ci sarà tempo per un altro consiglio comunale.
È questa la coerenza di chi preferisce nascondersi più tosto che affrontare i temi? È questa la strada che porterà Lecce ad essere una vera città universitaria? È questa la voglia di mettere lo studente al centro dell’agenda politica del sindaco?
Per domani invece è previsto un Consiglio degli Studenti che se approvasse le proposte dell’UDU, porterebbe ad un abbassamento del 72% della pressione fiscale , abbassamento non totale a causa dell’amministrazione comunale, che ha deciso di non accogliere le proposte dell’UDU.
Ma l’esito della votazione in CdS è tutt’altro che scontato. Infatti anche se le tasse dovrebbero essere un tema capace di unire tutti gli studenti, nelle scorse settimane dalle dichiarazioni della altre associazioni come anche dalla discussione in commissione bilancio, emerge una differenza fra chi come l’UDU sceglie di sacrificare i fondi destinati alle associazioni, a favore di un vantaggio collettivo che si concretizzerebbe con un abbassamento della pressione fiscale sugli studenti, e chi preferisce salvaguardare questi fondi lasciando invariati quei filtri di merito che penalizzano le fasce di reddito meno abbienti, troncando il sogno di un futuro migliore.”