Sabato 16 aprile, alle ore 9,30, il Centro IMID di Campi Salentina, diretto dal prof. Mauro Minelli, d’intesa con l’Università del Salento ed in collaborazione con il laboratorio dei Biomateriali dell’Università di Modena e Reggio Emilia, promuove, presso la Sala Conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, un incontro aperto agli organi d’informazione, finalizzato a presentare il progetto europeo chiamato Nanopathology, relativo all’impatto di polveri micro- e nano-dimensionate sulla salute umana.
Il protocollo, che verrà operativamente implementato presso il Presidio di Campi Salentina, recentemente riconosciuto con delibera regionale Centro di riferimento per le malattie ambiente-correlate, sarà introdotto dalla dott.ssa Antonietta Gatti, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, coordinatrice del progetto “Nanopathology” e consulente, al pari di Mauro Minelli, della Commissione Parlamentare di inchiesta sull’esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all’uso dell’uranio impoverito.
Le patologie prese in esame all’interno del progetto europeo realizzato dalla dottoressa Gatti d’intesa con l’Università di Cambridge e di Mainz, spaziano dalle malattie infiammatorie fino a quelle cancerose dei tessuti molli e del sangue. Negli studi fin qui condotti frequentemente si sono analizzati campioni biologici di pazienti affetti da malattie e sindromi (guerra del Golfo, dei Balcani, 11 settembre a NewYork) rimaste, per molti versi, non diagnosticate.
Nel 96% dei casi esaminati si è constatata la presenza di polveri nanometriche inorganiche, per lo più composte da metalli pesanti, dunque non biodegradabili e non biocompatibili, che possono causare malattie infiammatorie, inducendo una reattività del tessuto in cui si vengono ad accumulare. Polveri che, dall’analisi della composizione chimica, vengono identificate come provenienti dall’inquinamento ambientale e, se nanometriche, generate da combustioni avvenute a temperature molto elevate.
Questi studi, che nella nostra Regione verranno realizzati presso il Presidio di Campi Salentina anche grazie alla dotazione strumentale che, nella circostanza, verrà donata dalla Dottoressa Gatti al Centro IMID, sono la base per l’identificazione di piattaforme per la prevenzione della salute umana ed animale, ma delineano anche la possibilità di nuovi approcci terapeutici atti a limitare l’invasività di queste polveri o, comunque, a contenerne l’aggressività.
Grazie a queste nuove tecniche diagnostiche il Centro IMID potrà dimensionarsi, nel rispetto della sua mission in costante progressione evolutiva, su standard operativi d’eccellenza, esclusivi in termini di efficacia del prodotto assistenziale offerto oramai all’intero territorio nazionale.