La sede del Movimento 5 Stelle di Nardò si veste a festa, dopo l’importante traguardo raggiunto nella raccolta firme per presentare la propria lista alle prossime elezioni amministrative. La “base operativa” dei grillini in Via Antonaci 34 a è così inaugurata in grande stile.
Ci aggiriamo tra gli splendidi quadri di Alessandro de Simone, che raccolgono in una visione impressionista il meglio della costa neretina. Fra poco inizierà a suonare la band, intrattenendo gli avventori intenti a degustare i prodotti tipici della cucina salentina.
Intanto avviciniamo due dei festeggiati più “illustri” della serata, anche se il termine non è propriamente esatto, poichè ai ragazzi del Movimento piace ricordare come tutti loro siano sempre sullo stesso piano.
Siamo con Andrea Rizzo, il fondatore del Movimento 5 Stelle di Nardò, e con Alfredo Ronzino, candidato sindaco del Movimento. Come è nato il vostro gruppo?
Rizzo: Movimento 5 Stelle nasce come un’insieme di cittadini stanchi della solita politica fatta di compromessi, di giochi di potere, di antichi retaggi. Siamo persone libere e ciascun componente del gruppo porta le sue idee. Insieme facciamo di tutto per migliorarle.
Quali sono gli ideali e i personaggi di importanza sociale a cui il movimento si ispira?
Ronzino: Siamo sincretici. Prendiamo gli insegnamenti dei migliori pensatori e tentiamo di farne tesoro. Penso soprattutto a grandi intellettuali come Pierpaolo Pasolini, o eroi della lotta alla mafia come Peppino Impastato.
Il programma del vostro movimento verte su punti di forza come l’economia eco-sostenibile, quali sono le idee praticamente attuabili sul territorio in merito?
Ronzino: Partiamo innanzitutto dai rifiuti zero, che sono l’indice della nostra particolare attenzione all’ambiente. Ho avuto modo di parlare con dei chimici dell’Università del Salento ai quali ho chiesto delucidazioni sui problemi ambientali. Il principale è quello delle falde acquifere. A Corigliano ad esempio si vuole costruire una discarica, la Colacem, che è a venti chilometri da Nardò. Questi sono problemi di tutti.
Intendiamo bloccare altresì la cementificazione selvaggia senza criterio. Porre regole in un territorio dove regole non sono mai esistite.
Come intendete agire per arginare l’importantissimo dissesto economico del comune di Nardò, e quali sono gli errori da non ripetere? Il futuro sindaco di Nardò dovrà attuare anche provvedimenti impopolari per risanare la borsa comunale.
Ronzino: Questo grande debito di bilancio è stato provocato dagli sprechi, ed in particolare dalla gestione incontrollata delle spese politiche da parte dei dirigenti. Innanzitutto si dovrà controllare se ci siano state delle colpe, confidando nella magistratura e nella Corte dei Conti. Quello che è successo è di una gravità inaudita.
Noi cercheremo di realizzare delle economie sostenibili. Il patto di stabilità incombe come una scure, sarebbe facile promettere di asfaltare tutte le strade sapendo di non potercelo permettere per il momento.
Ottimizzando le risorse cittadine i soldi ci sono e noi faremo di tutto per gestirli al meglio.
Il Salento è stato designato come possibile area adatta a costruire una centrale nucleare, a causa della sua bassissima soglia di rischio sismico. Ci dica le sue considerazioni in merito.
Rizzo: Chi è a favore dell’energia nucleare è purtroppo male informato o in mala fede. Il problema energetico può essere risolto tranquillamente con le fonti rinnovabili. Una centrale nucleare comporterebbe sia un problema di costi di costruzione e di gestione elevatissimi sia il problema delle scorie.
Ad oggi infatti non si è ancora capito come smaltirle correttamente. Anche la questione sicurezza è molto importante, come insegna il Giappone.
Abbiamo bisogno dell’autonomia energetica del piccolo privato, istallando ad esempio seguendo i termini di legge un impianto fotovoltaico per la propria abitazione.
Ronzino: Noi facciamo parte del comitato per i “quattro sì “al referendum: sia in favore dell’acqua pubblica che contro il nucleare.
Voi abolite in ogni forma l’energia nucleare o vede con interesse la possibile ricerca scientifica per l’ottenimento della fusione nucleare, che sarebbe molto più performante della fissione e soprattutto non produrrebbe scorie?
Ronzino: Siamo ancora anni luce lontani dal raggiungimento di queste energie. Per adesso pensiamo alla cosiddetta decrescita felice, cominciamo ad evitare gli sprechi, a partire dalle lucine dello standby fino a quelli più grandi. Il 70% dell’energia prodotta va praticamente buttata.
Rizzo: Non abbiamo bisogno di nuovi impianti che producano energia ma appunto ottimizzare le risorse già presenti.
Parliamo di energie alternative. La Puglia è la regione italiana con il più alto tasso di sviluppo in questo settore. Recentemente tuttavia lo Stato ha deciso di togliere i finanziamenti sul fotovoltaico. Cosa ne pensa in merito, e come vede la corsa al fotovoltaico selvaggio che ha spesso coperto senza criterio centinaia di ettari salentini?
Se non sbaglio gli incentivi sono stati reintrodotti dal ministro Romani in seguito alla sciagura giapponese. Non potendo più giustificare la corsa al nucleare ha dovuto fare una sorta di retromarcia.
In merito agli impianti fotovoltaici in effetti non c’è stato molto controllo, bisognerebbe agevolare piccoli impianti fotovoltaici in campo alle singole abitazioni per rendere i cittadini liberi dalla schiavitù energetica.
Rizzo: Abbiamo un esempio in Germania. Una cittadina ha scollegato tutti i cavi di alimentazione ordinaria rendendosi completamente indipendente a livello energetico grazie al fotovoltaico e all’eolico. Queste realtà esistono, perchè non metterle in pratica? Non servono i megaimpianti.
Il Centro Storico cittadino. Le vostre idee per sua riqualificazione e valorizzazione.
Ronzino: Ricordiamo che la scelta non va presa solo dai politici, ma da tutta la cittadinanza. L’indirizzo che la città di Nardò dovrà dare al suo borgo antico dovrà essere condiviso, essere una scelta ponderata di tutte le parti in causa. L’idea di istituire una zona a traffico limitato ad esempio deve essere discussa e regolamentata assieme ai commercianti. Fra di loro ci sono un po’ di contrasti e il nostro ruolo dovrebbe essere quello di mediazione e di sintesi delle istanze. Si devono creare nuovi punti di interesse per catalizzare l’attenzione dei cittadini in questa parte della città e noi lavoreremo per farlo.
Magari una delle possibili soluzioni sarebbe quella di decentrare gli uffici pubblici spostandoli nel centro storico?
Rizzo: Esatto, si deve rivitalizzare il centro storico anche spostando gli uffici pubblici. In tal modo si porterà nuova linfa vitale e pane per il commercio. Facendo questo si dovrà trovare l’accordo sulla chiusura totale o parziale dell’area. Lavorare insieme nello spirito del Movimento.
L’Ospedale S. Giuseppe Sambiasi di Nardò. Indubbiamente la situazione attuale è di profondo deficit di reparti cardine, quali rianimazione e terapia intensiva. Mancano inoltre molti macchinari specialistici di diagnostica, quali TAC, RMN. Quali sono le sue idee in merito e cosa si può fare per migliorare?
Ronzino: Noi partiamo dall’idea che l’ospedale di Nardò sia stato già chiuso. C’è un’iniziativa del comitato cittadino SPES CIVIUM che ad esempio sta tentando attraverso il TAR di sopperire alle mancanze dell’ospedale di Copertino che probabilmente non ha l’agibilità richiesta per esercitare il ruolo di nosocomio importante. Se in questo modo sarà possibile sfruttare le strutture dell’ospedale neretino ben venga, ma bisogna comunque pensare ad altri modi per riqualificare questo centro. Penso anche all’ipotesi di incontrare il Policlinico di Bari per aprire delle sezioni distaccate del polo universitario utilizzando le nostre strutture, che ricordiamo sono perfettamente a norma. Bisogna muoversi, se i politici fossero sempre in buona fede e dotati di buona volontà qualcosa accadrebbe.
Rizzo: I politici avrebbero dovuto muoversi a tempo. Invece continuando a giocare a spartirsi le poltrone hanno dimenticato quello che stava accadendo all’ospedale. Avrebbero dovuto opporsi alla politica del riordino sanitario iniziata da Fitto e continuata da Vendola. Anche incatenandosi alla cancellata dell’ospedale, cosa che non hanno fatto. Non hanno fatto nulla. Adesso dobbiamo svegliarci, abbiamo le idee, Alfredo le ha esposte benissimo. Noi ci crediamo, ci abbiamo messo la faccia e continueremo a farlo, andremo avanti.
Parliamo di turismo. Come incentivare lo sviluppo turistico neretino? Con il nostro mare e le nostre meraviglie architettoniche e naturali dovrebbe essere facile, eppure ancora molto si può fare.
Ronzino: Il nostro territorio è così ricco e variegato che abbiamo l’imbarazzo della scelta. Da cosa partire? Ad esempio sfruttando le tantissime masserie fortificate che hanno nella loro natura una forte ispirazione enogastronomica. Sono dei piccoli centri di propulsione turistica, assieme alle attività “slow food”.
Il nostro splendido Parco di Portoselvaggio andrebbe gestito da un’equipe di esperti , reso fruibile anche ai diversamente abili, verso i quali noi abbiamo sempre la massima attenzione. Il cittadino più debole è infatti colui che ha più bisogno di assistenza da parte della pubblica amministrazione.
Abbiamo tantissimi siti archeologici importanti, in particolare la zona della Baia di Uluzzo che dovrebbe essere istituita come parco archeologico a se stante. E’ un sito preistorico di importanza mondiale, culla della civiltà uluzziana del Neanderthal e praticamente unico al mondo.
Abbiamo delle cappelle del ‘500 con affreschi favolosi, lasciate a marcire o usate come stalle e fienili.
Torri aragonesi abbandonate al loro triste destino di disfacimento. Penso alla villa dello Scraceta, dagli stucchi fantastici, che purtruppo sono stati consumati dall’umido. Dobbiamo svegliarci, è una vergogna.
Dovremmo collaborare coni ricercatori dell’università più che con i vertici universitari. Magari stipulando dei contratti con i singoli ricercatori piuttosto che con l’Ateneo se quest’ultimo si dimostra non democratico. La nostra lotta contro i sistemi di potere si attua anche verso le gerarchie baronali.
Ho visto firmare tanti protocolli d’intesa tra università e amministrazione comunale ma non ho mai visto un ricercatore o un professore sul nostro territorio.
Parliamo della campagna elettorale neretina. Come le sembra la situazione odierna?
Ronzino: Ti assicuro che ci sono stati giorni in cui abbiamo aperto il giornale e l’abbiamo chiuso subito. Questi giochi di potere fra i politici ci interessano molto poco. Abbiamo accettato delle convocazioni perchè siamo delle persone educate e cortesi, ma alle loro proposte si è risposto sempre con un secco no.
E’ banale definirlo mercato delle vacche, a me sembrano solo dei comitati d’affari in cui ogni giorno c’è un interesse personale diverso. Ad esempio si rischia di scendere a compromessi verso la cementificazione, la speculazione edilizia. Oppure sull’eolico indiscriminato o gli sterminati campi di fotovoltaico atti solo ad arricchire enormemente grandi società senza avere utilità per il piccolo privato. E’ un buisness. Le ecomafie operano anche in questi settori. Se vediamo nei politici degli strappi in questi settori, strappi di interesse, ce ne allontaniamo subito.
E’ per questo che le forze antagoniste sono per noi tutte uguali. Dalla nostra parte ci siamo solo noi e i liberi cittadini, dall’altro lato della barricata ci sono loro indistintamente. Non vediamo alcuna differenza tra la il polo alternativo di Giancarlo de Pascalis e la federazione delle sinistre di Marcello Risi.
Rizzo: La situazione è abbastanza chiara. Si stanno solo dividendo le poltrone tentando di accaparrarsi una fetta di potere. Noi siamo contro questa mentalità. Anche per questo sulla scheda elettorale noi saremmo da soli, contro ogni compromesso.
Infatti si vociferava che voi aveste ricevuto delle proposte di coalizione da parte di grossi partiti cittadini. Movimento 5 Stelle rimarrà libero da influenze esterne?
Ronzino: Io sono perplesso, sicuramente c’è un’ignoranza di fondo, perchè le persone che ci hanno contattato non sanno o non hanno capito cosa davvero sia il Movimento Cinque Stelle. Quindi in buona fede.
Tuttavia qualcuno di loro pur conoscendo le nostre idee in merito ci ha chiesto se fossimo davvero convinti a seguire questa linea oltre ogni compromesso. Come se noi volessimo scherzare. Come se indossando la “casacca nuova” del Movimento noi avessimo un simbolo da vendere o da svendere. Siamo invece assolutamente coerenti con i nostri principi. Stasera ci sono anche i nostri amici del Movimento di Lecce, è una rete che si va ampliando, una catena di cittadini in cui “uno vale uno”. Tutti hanno importanza. Nessuno di noi prevale su nessun altro, io sono portavoce perchè la legge elettorale impone a qualcuno di candidarsi ma il nostro gruppo mantiene la parità assoluta su tutti i livelli.
Che rapporto avete con la stampa?
Ronzino: Inizialmente, dato il nostro ingresso a maggio 2010 sulla scena cittadina, l’interesse è stato ampio. Eravamo la novità del momento. Dopo siamo spariti dalla scena mediatica per ricomparire dopo la nostra irritazione resa pubblica attraverso la rete. Mi sono molto irritato per essere stato estromesso a lungo dagli organi di informazione, ho parlato di “zona grigia”, di una stampa che a volte sa essere connivente con certi organismi di potere. Il giornalista dovrebbe essere una voce critica sulla società, non un mero scribacchino che riporta solo le dichiarazioni dei potenti, censurando quello che non va bene. Mi auguro che si formino sempre più professionisti del settore liberi da condizionamenti, pieni di coraggio e voglia di fare.
Matteo Vallone