Sono stati definiti “piccoli passi avanti” quelli presentati ieri presso la sala conferenze di Palazzo Carafa a Lecce. Il presidente del consiglio comunale Eugenio Pisanò e il presidente della commissione bilancio del comune di Lecce Luigi Rizzo hanno esposto le novità riguardanti l’imposta ICI e l’introduzione di nuove agevolazioni familiari.
Il presidente Pisanò spiega: “Io avevo predisposto degli emendamenti che poi ovviamente hanno trovato subito accettazione da parte di Gigi e Vittorio. La mia non è una provocazione, ma è sicuramente un intendimento che l’amministrazione vorrà portare avanti in riferimento all’adozione del quoziente familiare. Stante la situazione piuttosto difficile dal punto di vista economico abbiamo costituito tre piccoli fondi che saranno il preludio per una maggiore attenzione futura, dopo che la commissione bilancio e la commissione statuto avranno approvato il regolamento per l’accesso al quoziente familiare. Preciso che ci sono solo due città in Italia che lo applicano: Roma e Parma e a Modena è in dirittura d’arrivo. In riferimento al modello Isee che venne rilasciato per effetto della produzione di reddito il sistema che tara il quoziente familiare è l’ISEE perché viene applicato il cosiddetto sistema equivalente; sono delle formule che danno ovviamente dei parametri di valutazione su quella che è la capacità di spesa di un nucleo familiare, ovviamente nella massima laicità; nella nostra commissione il quoziente riguarderà anche le coppie non sposate che rappresentano comunque un nucleo familiare. Questi tre piccoli fondi, costituiti da circa 25.000 euro l’uno riguardano: (sempre tramite l’accesso attraverso il quoziente)
Le utenze elettriche
Pagamento della TARSU
Pagamento ticket sanitari
E’ un primo passo, un primo momento di attenzione nei confronti dei problemi che caratterizzano le famiglie che vivono nella nostra città. Sapete tutti che è un periodo di forte crisi, di forte disoccupazione. Purtroppo le nostre risorse non ci permettono di incrementare ulteriormente i fondi, ma se si dovesse verificare con la lotta all’evasione un ulteriore incremento rispetto al preventivato in bilancio, abbiamo avuto una promessa dall’assessore Monosi, sicuramente potremo rimpinguare questi fondi. Con questo spirito abbiamo presentato questo emendamento unico in consiglio comunale. “ Insieme al presidente Pisanò, anche il consigliere comunale Vittorio Solero ha espresso soddisfazione per l’iniziativa:
“Forte valenza politica dell’iniziativa, in un momento in cui molte famiglie non arrivano alla fine del mese e dalla regione ci arrivano messaggi di ulteriore chiusura. In un momento di esiguità del bilancio si riesce a trovare nelle ristrettezze il modo di attuare un rilancio. Un grande plauso va al nostro presidente del consiglio che sicuramente ha avuto la forza di imporsi in un momento difficile.”
La seconda proposta, maturata da Luigi Rizzo, che verrà votata nel consiglio di lunedì, riguarda l’imposta dell’ ICI. Secondo il consigliere Rizzo, per la lotta alle case sfitte “di cui Lecce è veramente piena” e per andare incontro a persone in particolari condizioni di disagio economico che stanno costituendo una nuova fascia emergente di “Poveri” il comune può rappresentare la chiave di salvezza.
Riportiamo di seguito la proposta del consigliere:
“Nella determinazione delle aliquote, agevolazioni e riduzioni relative all’Ici comunale di due o tre anni fa, il sindaco disse : gli immobili destinati all’uso abitativo saranno resi disponibili all’amministrazione comunale per almeno due anni, con l’impegno che il canone di locazione concordato sarà riconosciuto direttamente dall’amministrazione comunale. La logica è questa: se io ho una seconda casa sfitta, oggi la casa viene tassata al 9×1000, da uno studio fatto dal dipartimento nazionale famiglia sta emergendo una nuova fascia di poveri: le giovani coppie che decidono di separarsi; dal momento in cui si separano al momento in cui c’è una sentenza di un giudice che riequilibra nella coppia le incombenze economiche , se la coppia possedeva un mutuo comune la persona che abbandona la casa è obbligata a pagare la sua parte di mutuo, ma ha la necessità di trovare un altro alloggio che comporta costi aggiuntivi. In questo lasso di tempo queste persone rasentano la povertà. Di fronte a questo studio sociale la proposta che ho fatto in commissione è la seguente: se una persona ha un immobile sfitto e quindi dovrebbe pagare l’ici al 9×1000 e decide di darla al comune, per due anni almeno, ovvero il tempo in cui si protrae una causa di separazione, il comune l’affitta ad un prezzo agevolato che viene concordato tra le associazioni degli inquilini e le associazioni degli immobiliaristi. Facciamo un esempio concreto: una casa che un cittadino affitterebbe a quattrocento euro al mese e che per metratura pagherebbe cinquecento euro l’anno di imposta ICI, se il cittadino decide di dare la disponibilità della casa al comune per due anni, il comune la può affittare a duecentocinquanta euro al mese non facendo pagare l’ICI su quella casa al proprietario. A cosa miriamo? E’ meglio trattenere una casa sfitta e pagare anche l’ICI perché non si riesce ad affittarla o guadagnare meno, ma avere comunque un’entrata e non pagare l’ICI?
Se riusciamo a portare a compimento quest’idea abbiamo aiutato da una parte il proprietario ad affittare l’immobile e dall’altra abbiamo agevolato delle situazioni che saranno verificate dai nostri servizi sociali, perché esistono tante coppie che, purtroppo, si separano solo sulla carta. Il comune insomma si pone da intermediario, come fosse un ufficio di conciliazione. Non è una grande cosa, ma se funziona muoviamo di sicuro qualcosa.”
L’emendamento della commissione bilancio sarà presentato in consiglio questo lunedì. Per chi volesse avere maggiori informazioni riguardo la proposta può contattare la dottoressa Manuela Capoccia al numero: 682672 per dare la disponibilità dell’immobile.