Sfregiato al volto dal coperchio di una lattina di tonno, rimedia 50 punti di sutura. Si è sfiorata la tragedia nel carcere di Lecce, dove un detenuto siciliano di 42 anni, qualche giorno fa, è stato colpito al volto da altri detenuti, al culmine di una lite.
Il ferito, che ha riportato una ferita lunga circa 20 cm sulla guancia destra, sarebbe stato aggredito da due brindisi e due siciliani, suoi conterranei. Il motivo del ferimento, a quanto si è appreso, sarebbe da ricercare nel rifiuto che il 42enne ha manifestato nell’ospitare nella sua cella un detenuto brindisino, un personaggio di spessore.
È stata questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I quattro aggressori, che nel frattempo sono stati individuati dagli agenti della polizia penitenziaria, hanno approfittato dell’ora d’aria per compiere quella che, a tutti gli effetti, sembrerebbe una spedizione punitiva. Tra di loro ci sarebbe anche un 25enne di San Pietro Vernotico, arrestato per droga nel corso dell’operazione Motorace, in carcere dal gennaio del 2010.
I quattro lo hanno così circondato nel cortile del penitenziario, ne è nato un acceso diverbio, finché uno di loro ha estratto il coperchio della lattina di tonno, molto affilato, ed ha colpito al volto il 42enne. Solo il pronto intervento degli agenti di polizia ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Il ferito è stato poi trasportato d’urgenza in ospedale, dove i medici hanno provveduto a ricucirgli la ferita con 50 punti di sutura. Ciò che colpisce di questo episodio di violenza è il fatto che il siciliano sia stato accerchiato da due suoi conterranei, in una sorta di alleanza con i detenuti brindisini, ospiti del carcere. Nei confronti degli aggressori, che con ogni probabilità saranno trasferiti altrove, potrebbe essere ipotizzato il reato di tentato omicidio o lesioni personali gravi, per aver macchiato di sangue un carcere, già alle prese con tanti problemi.