Manifestazione di protesta questa mattina a Cavallino e Lizzanello da parte del Comitato Intercomunale contro la Centrale a Biomassa, il quale esprime il proprio rammarico per il totale disinteresse dell’Ufficio Industria Energetica della Regione Puglia.
Da oltre due anni si chiede alla regione Puglia il pronunciamento sull’annosa vicenda della centrale termoelettrica ad olio combustibile “a filiera lunghissima”, ma questa sembra aver preferito scaricare su altri il peso di una decisione tanto “scomoda”, fanno sapere dal Comitato. L’ Ufficio regionale titolare del procedimento, non avevano esitato a sottolineare, i rischi per la salute umana rappresentati da quell’impianto dopo il consulto con ASL Lecce e A.R.P.A. Puglia che avevano espresso parere negativo sulla realizzazione dell’impianto. I rischi correlati, inoltre, erano già stai messi in evidenza dai comitati e le associazioni del territorio, successivamente riunitisi nel Comitato intercomunale, già all’indomani della delibera con cui il Consiglio Comunale di Cavallino aveva approvato quel progetto.
Il Comitato intanto si è affidato ad un funzionario ministeriale incaricato dal T.A.R. a dire l’ultima parola su di una vicenda che – si ribadisce – avrebbe dovuto chiudersi sui tavoli della Regione Puglia diversi mesi fa, ma che l’inspiegabile silenzio dei funzionari preposti ha fatto rimbalzare fino alla capitale, così aggravando di ulteriori costi un procedimento amministrativo di per sé fin troppo lungo e oneroso per le finanze pubbliche.