Continua la programmazione del Triade di Copertino (Le) tra live e dj set. Venerdì 10 febbraio il locale ospita Don Turbolento, electro power duo. Il progetto nasce nella primavera del 2005 da una fusione di idee tra Dario (ex blank dirt) alla batteria/voce e Giovanni (ex black eyed susan) ai sintetizzatori/ cori.
Il genere proposto è discopunk oriented: potenti synth 80’s sostenuti da ritmiche 70’s dirette e ballabili. Le prime apparizioni live del duo sono avvenute ai festival estivi bresciani “No silenz fest” e “arena sonica”. Seguono svariate esibizioni di spalla a Offlaga discopax, e gigs in molti clubs. Nel luglio 2007 esce l’Ep autoprodotto “spend the night on the floor”, contenente tre brani di presentazione del disco d’esordio e un nuovo pezzo in versione demo. A ottobre il cd è già esaurito Con l’inizio del nuovo anno, il disco d’esordio “Don Turbolento” è pronto per vedere la luce. Dopo una lunga tournèe che ha toccato tutti i maggiori club della penisola, il disco è stato premiato al MEI di Faenza a novembre 2009 come miglior proposta indie rock. Nel 2010 continua l’attività live del gruppo e culmina con una jam live con Damo Suzuki, ex cantante della storica band Krautrock Can. Il 22 novembre 2011 esce “Attack!” la seconda fatica in studio del duo, Un disco potente e maturo, non solo funk sintetico, ma una visione totale dell’elettronica. In chiave pop.
Sabato 11 febbraio appuntamento con Jack in the Head, un quartetto Electro-Rock con la voglia di sperimentare e di spingere il sound verso nuove e più ricercate sonorità, sostituendo le distorsioni di chitarra con sintetizzatori e noise! Nell’estate del 2011, dopo esser stati scelti da Mario Riso su oltre 4.000 bands a partecipare su RockTV a “Salaprove speciale HJFC” e successivamente selezionati da una giuria tecnica (Pino Scotto, Elena Di Cioccio, Omar Pedrini, Roy Paci, Cristina Scabbia, Max Brigante tra i tanti..), il 10 Giugno volano a Venezia e partecipano all’Heineken Jammin’ Festival nella giornata che ospita Elbow, Fabri Fibra, Interpol, Verdena e Negramaro! Subito dopo l’esibizione al Parco San Giuliano di Venezia, il loro primo omonimo album autoprodotto viene recensito sul sito della rivista musicale Rolling Stone Magazine con una preview dell’intera tracklist.
Venerdì 17 febbraio sul palco lo statunitense Carvin Jones, uno dei migliori quaranta chitarristi al mondo secondo il mensile americano “Guitarist”, considerato la bibbia della chitarra, e definito da Eric Clapton l’astro nascente del blues mondiale e non a torto. Il texano ha cominciato a soli undici anni ad ascoltare B.B.King dai dischi del nonno e racconta: “mi ricordo come fosse oggi il giorno in cui mia nonna mi prese per mano e mi portò al negozio di strumenti musicali al centro di Lufkin per comperarmi la chitarra”. L’ Italia lo ha “scoperto” nel 2001 quando Jones ha partecipato al festival blues di Pistoia, in cui offrì una straordinaria dimostrazione di potenza chitarristica, sulla scia di Hendrix e Vaughan, per un rockblues d’effetto. La Fender Stratocaster sembra un giocattolo tra le “manone” di questo fenomeno che ne estrae una quantità impressionante di suoni che ti sommergono come un’onda inarrestabile.
Sabato 18 febbraio appuntamento con i Paipers, non una semplice cover band ma uno spettacolo vero e proprio che catapulta lo spettatore nella magica atmosfera dei sixties: musica, abbigliamento, slang, tutto è anni 60. La band prende il nome dallo storico club di Roma “Piper”, pista di lancio per nuovi talenti nell’Italia dinamica dei secondi anni 60. Dopo due anni di intensi concerti in giro per l’Italia, nel corso del 2010 diventano ospiti fissi dei sabati dello Smaila’s Puglia e, a fine anno, partono per un minitour di una settimana a Sharm el Sheikh (Egitto). E’ la loro prima esperienza all’estero. A metà Settembre partono per un tour in Inghilterra e suonano in alcuni tra i più prestigiosi clubs londinesi. Hanno all’attivo centinaia di concerti in poco più di tre anni di attività, merito anche dell’incontestabile originalità del progetto che li pone tra le band più ricercate nell’intero sud italia. I Paipers sono: MR. Succo (voce), Mr. Pentola (chitarra), Mr. Christmas (batteria e basi).
Domenica 19 febbraio la serata accoglie il concerto dei Future Islands, band del Maryland, da cui provengono artisti del calibro di Dan Deacon e Animal Collective, e il dj set di Populous. La formazione della band attualmente comprende: il vocalist Samuel Herring, il bassista William Cashion e il tastierista Gerrit Welmers; all’attivo un EP autoprodotto e tre dischi (gli ultimi due prodotti dalla Thrill Jockey). L’ultimo lavoro, On The Water, è uscito il 10 ottobre 2011. Il trio, stanziato a Baltimora, con questo album realizza il suo progetto più ambizioso, esplorando nuove vie del synth-pop romantico. Rispetto ai lavori precedenti, il suono è stato pulito di tutti gli elementi accessori che appesantivano l’arrangiamento; a cavallo tra Hot Chip e Washed Out, hanno trovato le loro coordinate, sfruttando un po’ di postmodernismo stile Cut Copy. L’album è electro- pop e si può dire tranquillamente che la band ha raggiunto la propria maturità e la propria dimensione artistica. I Future Islands camminano su un territorio in via di sperimentazione, ma comunque pieno di citazioni, riuscendo, nonostante questo, a non risultare copie.
Martedì 21 febbraio si festeggia il carnevale con l’atteso live dei Rewind. Quando si ascolta un motivo degli anni ’70, non è improbabile sentire la gente del Salento dire: “questa è la canzone che suonano i Rewind”. Nonostante parrucche, scarpe con la zeppa, vestiti sgargianti e promiscuità possano sembrare icone del gruppo che ha riportato ai nostri giorni la musica in voga nelle discoteche di 30 anni fa, tutto ciò non è che solo un solo un biglietto da visita, infatti i Rewind sono molto di più. Due ore ininterrotte di musica contornate da coreografie a tema delle quattro belle e inebrianti Dancers’ Sisters, i nuovi abiti in stile ’70 creati su misura da sarte professioniste e tante nuove rivisitazioni dei brani più belli di quegli anni hanno riportato i Rewind sulla cresta dell’onda. Con uno spettacolo a misura di tutti i Rewind attirano a loro chi vuole ascoltare non solo musica in inglese, ma anche in Italiano, in quanto brani come ‘Figli delle Stelle’, ‘Sarà perché ti Amo’, ‘Il Triangolo’ e tante altre di Zero & Co. accompagnano ogni spettacolo. Anche per chi non ama ballare, ma a cui piace divertirsi senza essere in prima linea, le coreografie come ‘La Febbre del Sabato Sera’ o i balli di Gruppo dei ‘Village People’ o il sensuale ‘Ballo dell’Amore’ sembrano fatte su misura per passare due ore di spensierata allegria.
Venerdì 24 febbraio approdano sul palco The sleeping cell. Provengono da esperienze diverse, convergenti, tutte sinceramente contemporanee. Il progetto ,iniziato nel novembre 2008 è un’esaltazione dell’animo punk e glamour dei singoli componenti:ciascuno lavora per sé, o con altri, ma poi si ritrova perfettamente in The sleeping cell, “formula” messa in atto in studio & on stage, soprattutto on stage, da: Zaionair cantante ed autrice, ex frontgirl della band electro Minimod e soprattutto del collettivo Almamegretta con cui ha calcato i più importanti palchi italiani ed europei anche condividendoli con artisti di fama internazionale tra cui si ricorda con piacere anche per motivi di “storica collaborazione” i Massive Attack; DJ Iguana aka Loverdose System” pioniere del drum n’ bass in Italia, pianista, musicista, produttore e dj di fama internazionale, artista dalla notevole produzione discografica che ha suonato nei piu’ grandi clubs delle piu’ importanti città europee spesso al fianco di gente del calibro di Fat Boy Slim !!!
Sabato 25 febbraio il Triade ospita La Fame di Camilla che, a quasi due anni dall’album di debutto “Buio e Luce”, torna in tour per presentare i brani del nuovo cd L’attesa, in uscita per Universal Music, prodotto da Fabrizio Barbacci (già produttore di Negrita, Ligabue, Gianna Nannini e Francesco Renga) e anticipato dal singolo “Susy e l’Infinito”. La Fame di Camilla nasce a Bari nel 2007 e riflette gli ascolti eclettici dei componenti, che spaziano dal pop cantautorale all’alternative, dalla psichedelia al pop-rock, dai Radiohead ai Coldplay; l’attitudine pop-rock della band viene fuori con decisione sin da subito, e costituisce il “drive” lungo cui indirizzare con decisione il proprio cammino. Ben presto nascono le prime canzoni, in italia…no e in albanese, lingua madre del cantante Ermal Meta, che entusiasmano il pubblico e convincono la critica grazie alle “emozioni nude” dei testi, poetici e diretti ad un tempo e alla qualità e intensità dei concerti. Per La Fame di Camilla comincia subito una fitta attività live, nei locali e in occasione di festival e concorsi nazionali, con ottimi riscontri. Il primo singolo della band è stato “Storia di una favola”, che anticipava l’uscita del disco “La Fame di Camilla”, prodotto artisticamente dalla stessa band, registrato e missato presso gli Stone Room Studios e gli Itaca Recording Studios di Bari, e masterizzato a Londra da John Davis (R.E.M., U2, Damon Albarn, ecc.). “Storia di una favola” ha portato decisamente fortuna alla band, che si è aggiudicata con questa canzone il Premio Videoclip Italiano (P.V.I.) nella categoria Emergenti e il Premio Italiano Videoclip Indipendente (P.I.V.I.) per il miglior soggetto al M.E.I. 2009, dove la band è proclamata Rivelazione Indie Pop dell’anno. Secondo singolo estratto dall’album è stato “Come il sole a mezzanotte”. La band ha partecipato a Sanremo Nuova Generazione con “Buio e luce”, dopo essere stata selezionata tra 988 proposte. Il disco omonimo è stato presentato alla Feltrinelli di Bari e alle FNAC di Napoli, Verona, Milano, Genova e Torino. La band è formata da Ermal Meta (voce, chitarra, piano, campionamenti), Giovanni Colatorti (chitarre), Dino Rubini (basso), Lele Diana (batteria).