Ventiquattro anni di carcere per l’omicidio di Luigi Russo. A tanto ammonta la condanna che la Corte d’assise d’appello di Lecce ha inflitto a Raffaele Galgano, 36enne di Squinzano.
Ventiquattro ne aveva chiesti il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone che, nel corso della requisitoria, ha affermato: “Questo è un processo indiziario, ma in cui gli indizi sono gravi, precisi e concordanti, al di là di ogni ragionevole dubbio”.
Galgano, assistito dagli avvocati Angelo Pallara e Giuseppe Cozza, fu arrestato la sera del 15 settembre 2009 in un appartamento di Mestre, dove abitava da qualche tempo, grazie alle accurate indagini dei carabinieri del nucleo investigativo.
La vittima, un assicuratore di 27 anni, fu assassinato il 7 dicembre del 2005. Il suo cadavere fu rinvenuto nelle campagne di Casalabate, a poche decine di metri dal luogo è stato ritrovato, qualche tempo fa, un frammento di proiettile compatibile con le armi sequestrate in casa del presunto assassino.
Russo e Galgano erano soci della “R&G” un’agenzia che si occupava di pratiche automobilistiche. Ad armare la mano del presunto assassino sarebbe stato un grosso debito, di circa 30mila euro, che Galgano aveva contratto con la vittima.
I parenti di Russo si sono costituiti parte civile con l’avvocato Pantaleo Cannoletta. Le motivazioni della sentenza sono attese tra novanta giorni.