Hanno bloccato via S. Cesario fino alle 11.30, fino a quando, cioè, non hanno ottenuto la convocazione del tavolo in Prefettura. Per i 72 dipendenti dell’ipermercato Billa le notizie stentano ad arrivare e l’esasperazione sfocia nell’occupazione delle strade, decisa dopo l’assemblea mattutina assieme al sindacato Uiltucs.
“Al di là delle parole vogliamo i fatti- dice il sindacalista Piero Fioretti-. Nonostante ci sia un imprenditore che ha dato la sua disponibilità a rilevare il centro commerciale, ci sono ancora titubanze. Da tre mesi siamo qui dentro barricati e ora siamo stanchi”. In realtà, le acque si muovono sotto la superficie, sebbene per il momento non abbiano ancora trovato sfogo in atti concreti. Il punto vendita di San Cesario era stato escluso dall’acquisto da parte di Conad di quasi tutte le strutture di vendita della catena Rewe nel resto d’Italia. È questo che, il 30 aprile, ha fatto aprire le procedure di mobilità e dunque di licenziamento per tutti i dipendenti. Nel frattempo, però, a ridare speranza è stata la società tricasina Stg, che fa capo all’imprenditore Alfredo De Giuseppe, che nel Sud Salento è il proprietario di altri ipermercati di dimensioni medio grandi. Nella lettera inviata al Comune di San Cesario, società e Regione Puglia, De Giuseppe aveva posto tre condizioni, tra cui la cessazione dell’attività da parte di Rewe, il rilascio da parte del Comune di una nuova licenza con procedura d’urgenza e la contrattazione di un nuovo canone d’affitto, attualmente pari a 1.200.000euro, con la Aedes Spa, la società milanese proprietaria dell’immobile.
“Essendo un ipermercato da 2500mq la competenza è della Regione e questo ha legato le mani al Comune, che non ha il potere di revocare o meno la licenza- dice il sindaco di San Cesario, Andrea Romano-. Successivamente De Giuseppe, però, ha chiesto un incontro con me e mi ha sottoposto una variazione al progetto, vale a dire quella di suddividere l’immobile in tre medie strutture di vendita, ognuna con superficie non superiore a 2500mq e dunque autorizzabile direttamente dal sindaco. Per noi questo si può fare, perchè ci siamo già dotati di un Piano per l’autorizzazione delle medie strutture di vendita”. Questo agevolerebbe l’insediamento lì di tre realtà di abbigliamento, no food e food. La condizione posta dall’ente locale, però, è che la Stg abbia la disponibilità della struttura. Ma su questo si sta ancora contrattando.