Gli operai Omfesa bloccano i binari della stazione di Trepuzzi e il traffico ferroviario va letteralmente in subbuglio. Tutto è iniziato intorno alle 8.30 del mattino, con l’occupazione da parte dei lavoratori della direttrice che è il collo d’imbuto dei treni diretti da Lecce verso Bari e da qui verso il Settentrione.
Ma disagi si sono avuti anche nella direzione opposta. Due i regionali incappati di prim’ora nel blocco e che hanno dovuto fare marcia indietro. Ma a loro si sono unite le ripercussioni maggiori sui treni a lunga percorrenza, il Freccia Argento per Roma delle 11.53 e quello precedente delle 11.13, il Freccia Bianca, diretto a Torino Porta Nuova, dapprima dati per soppressi, poi partiti con un ritardo di due ore.
Passeggeri e turisti sono rimasti in coda ad aspettare. Tra loro molti salentini alle prese con il controesodo verso il Nord e che hanno lamentato la mancanza di informazioni precise da parte del personale di Ferrovie dello Stato. Per chi è rimasto, invece, bloccato a Trepuzzi sul treno proveniente da Bari, si è reso necessario un servizio navetta con pullman appositamente messi a disposizione, ma giunti sul posto solo intorno a mezzogiorno. È così che gli operai Omfesa hanno pensato di alzare il tiro della protesta, dopo il blocco di via XXV Luglio ieri a Lecce. È di stamattina un altro incontro con il viceprefetto Guido Aprea.
I lavoratori lamentano un ritardo nel pagamento delle mensilità a partire da aprile. La società continua a ribadire, da parte sua, la necessità di sbloccare una somma pari a 300 euro bloccata da Trenitalia proprio a garanzia dei dipendenti. Trenitalia, tuttavia, per poter operare lo sblocco chiede in cambio una liberatoria da parte degli operai, di modo che non abbiano nulla a pretendere dopo nei suoi confronti. Ma i lavoratori temono di perdere questa garanzia, non fidandosi dell’azienda diretta da Ennio De Leo, e chiedono dunque a Trenitalia il pagamento diretto degli stipendi. Ma- secondo notizie prefettizie- questa non è ipotesi fattibile.
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