Ormai il quadro è chiaro: Berlusconi si riprende in mano il Pdl proprio mentre i suoi stavano cercando di scaricarlo e toglie la stampella al governo Monti per bloccare il provvedimento sulle liste pulite, «perché sarebbe come consegnare i partiti nelle mani delle procure».
Fine della bella favola sulle primarie del Pdl e inizio della lotta intestina. Un grave smacco per chi aveva puntato tutto sulla consultazione stile Pd: anche i salentini Fitto e Mantovano sono fortemente amareggiati. Si rischia la scissione, con gli ex An che stanno cullando da tempo l’idea di una lista che raggruppi tutta l’ala più a destra del Popolo delle Libertà, ma c’è anche il malumore dei sostenitori di Alfano(Fitto incluso) che avrebbero voluto preparare la competizione del dopo Berlusconi, con tre parole d’ordine: primarie, rinnovamento e unione di tutto il popolo moderato(Casini incluso).
Per l’opposizione «il Pdl sta trasferendo i suoi problemi all’interno del Parlamento». Ci sono già i primi dissidenti, che si sono rifiutati di seguire la linea del partito: Giuliano Cazzola, Franco Frattini, Gennaro Malgieri e Alfredo Mantovano. I quattro sono intervenuti alla Camera in dissenso dal proprio gruppo e annunciando il proprio voto favorevole alla fiducia sul “decreto costi politica”. Per il Pdl Fabrizio Cicchitto aveva annunciato l’astensione. L’ex sottosegretario salentino non è intenzionato a cambiare linea a uno schiocco di dita di Berlusconi. Mantovano si appoggia a Frattini per avere una voce più forte all’interno del suo partito: sarebbe troppo incoerente fare dietro front secondo il deputato leccese. «La mia è stata una scelta di coerenza: abbandonare il governo Monti è una scelta di corto respiro. L’elettorato ci punirebbe», ha dichiarato l’ex sottosegretario ai suoi uomini.
Nessuna dichiarazione ufficiale, invece, per Raffaele Fitto, che in un’intervista al Corrieresalentino.it aveva scommesso sulle primarie come unica soluzione per far uscire il Pdl dalle crisi e che ora si trova costretto a incassare le decisioni del leader maximo scaricando perfino il governo Monti. Berlusconi ha ripreso in mano le cose con una certa veemenza, dopo l’ennesimo litigio con Alfano. Per il Cavaliere l’attuale segretario avrebbe rischiato anche di perderle le primarie: ecco perché ha scelto di scendere in campo nuovamente, con l’idea di servirsi del Porcellum per scegliere direttamente i candidati al Parlamento. Una bella grana per Fitto e anche per Mantovano, ma una bellissima sorpresa per Adriana Poli Bortone, che con un comunicato ha “benedetto” la «saggia scelta di Berlusconi».
Intanto il Pdl continua a scendere nei sondaggi: si parla di un collassamento sotto il 16 per cento. Servirà il «ritorno al passato», stile Forza Italia ’94, a far salire il consenso dell’elettorato? Nelle prossime settimane non è escluso che qualche parlamentare salentino scelga di continuare a mettersi di traverso per contrastare le scelte di Berlusconi. Mantovano continua a ripetere che si tratta di una scelta suicida. Tutto questo traccheggiamento sulle primarie non farà bene al Pdl: chissà se il Cavaliere ha un vero piano e sta preparando qualche mossa improvvisa da mettere fuori dal cilindro. Per ora, però, i suoi uomini continuano a subire le scosse di un terremoto che non si arresta. Alcuni parlamentari potrebbero decidere di «fuggire via prima che la casa crolli in testa».