Il nostro mondo non finirà il 21 dicembre 2012, e se accadesse il contrario non potremmo essere smentiti. Ma nella peggiore delle ipotesi più assurde e catastrofiche, una via di scampo noi salentini ce l’abbiamo, basta andare nella Valle d’Itria.
Secondo una interpretazione della profezia dei Maya, infatti, teorizzata dai seguaci del maestro indiano Babaji, a salvarsi dalla fine del mondo, il 21 dicembre prossimo, sarà solo un lembo di terra, in Italia, compreso tra Cisternino, Ceglie Messapica, Ostuni e Martina Franca: è la Valle d’Itria, fitta di trulli, al confine tra le province di Brindisi e Taranto. Lo conferma il sindaco di Cisternino, Donato Baccaro, che tra il serio e il faceto fa sapere che c’è stata una impennata nelle prenotazioni per il periodo prenatalizio. ”Mi fa piacere che si parli di noi in tutto il mondo come luogo di salvezza, in chiave positiva”, afferma il primo cittadino, che e’ anche il presidente del Gal Valle d’Itria. ”A quanto pare – dice – ci sarà un afflusso di turisti notevole, vedremo di organizzare qualcosa di caratteristico, oltre al tradizionale mercatino di Natale”. Proprio a Cisternino, infatti, nel 1979 si e’ insediata una comunita’ di devoti di Babaji, un maestro spirituale indiano. I seguaci, molti dei quali si sono stabiliti permanentemente in Puglia con le loro famiglie, hanno realizzato un ‘ashram’, un santuario tra i trulli. Tra i piu’ convinti sostenitori della teoria secondo cui la Valle d’Itria e’ un luogo di salvezza ci sono anche il regista statunitense Gregory Snegoff e la moglie Fiorella Capuano che hanno fondato nella vicina Ceglie Messapica il primo ‘Giardino di pace del nuovo tempo’ d’Europa, un luogo ”di sperimentazione e di studio tra le olive, le ciliegie, le noci”.