Con l’accusa di usura ai danni di un collega avvocato e di altri imprenditori, Cosimo Luigi Antonaci, 51enne di Martano, è stato rinviato a giudizio dal gup Antonia Martalò. L’approfondimento dibattimentale era stato sollecitato dal sostituto procuratore Roberta Licci.
Nel processo in tre si sono costituiti parte civile. La prima udienza è stata fissata per il prossimo 3 giugno. Accusato di usura da un collega avvocato, da imprenditori e commercianti residenti in diversi comuni della provincia, Cosimo Luigi Antonaci, 51enne di Martano, è finito sotto processo. L’approfondimento dibattimentale è stato disposto dal gup Antonia Martalò che ha accolto la tesi della pubblica accusa sostenuta in aula dal sostituto procuratore Roberta Licci. Sono tre le persone offese, (delle iniziali sei), costituitesi parte civile nel processo che si aprirà il prossimo 3 giugno dinanzi ai giudici della prima sezione penale. L’inchiesta, condotta dal sostituto procuratore Francesca Miglietta e dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura, venne avviata grazie alla denuncia di un imprenditore con cui segnalava di aver ottenuto dall’avvocato contanti in quantità inferiore rispetto alle cifre indicate sugli assegni che gli aveva consegnato. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno anche effettuato un sopralluogo in casa. In totale, il magistrato inquirente identificò sei presunte vittime dei tassi ad uso capestro adottati dal civilista e nel corso dei loro interrogatori fecero anche delle mezze ammissioni. Antonaci è difeso dagli avvocati Luigi Piccinni e Antonio Romano e nel corso del processo i legali del civilista potranno dimostrare l’assoluta correttezza del loro assistito.