Truffa aggravata ai danni della Regione Puglia e dell’Inps. Dieci milioni e mezzo di euro riconducibili alla Filanto di Casarano sotto sigilli: denaro e aziende, sequestrate senza facoltà d’uso. Almeno un centinaio di operai tornano a casa.
L’operazione, denominata “Old Machine” è stata avviata nel 2009 dal sostituto procuratore Imerio Tramis, poi ereditata dal collega Antonio Negro, ed è stata condotta dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Bari.
Tra i sette indagati compaiono Antonio Filograna Sergio, attuale presidente del Consiglio di Amministrazione della Filanto e il consigliere provinciale Gabriele Caputo, ex legale rappresentante della Iris, una delle aziende che costituiscono il Consorzio produttori salentini calzature di Casarano. Un Consorzio che, nell’ambito del programma operativo “Por puglia 2000- 2006, pacchetti integrati di agevolazioni”, i cosiddetti pia ha ottenuto finanziamenti per 4 milioni e mezzo di euro, poi girati alla Filanto.
Le aziende infatti non avrebbero realizzato alcun nuovo impianto, ma si sarebbero limitati a utilizzare beni strumentali dell’azienda calzaturiera. Le società consorziate poi, per fruire di sgravi contributivi pari ad ulteriori 6 milioni di euro, avrebbero assunto quasi 400 dipendenti precedentemente licenziati dalla stessa azienda.
Il decreto di sequestro per equivalente porta la firma del giudice delle indagini preliminari Antonia Martalò, che ha applicato, nei confronti delle aziente, anche la misura cautelare interdittiva dell’esclusione delle stesse da agevolazioni e finanziamenti per un anno.