Francesco Sanapo, campione italiano di caffè, si e’ classificato sesto al 14esimo campionato mondiale di caffe’ (World Barista Championship) che si e’ tenuto a Melbourne in Australia. Ha sfidato 53 rappresentanti di diversi paesi del mondo, e’ arrivato in finale portando per la prima volta l’Italia sul podio tra i finalisti. Sanapo di Caffe’ Corsini (torrefazione di Arezzo) ha preparato 4 caffe’ espressi, 4 cappuccini e 4 bevande analcoliche a base di caffe’ in 15 minuti, e, con la sua miscela naturale, un caffe’ monorigine che ha selezionato sugli altopiani etiopi, ha passato le semifinali tra 12 concorrenti (venerdi 24 maggio), disputando la gara finale domenica contro 5 campioni: Pete Licata degli Stati Uniti, che si e’ aggiudicato il titolo di campione del mondo di caffe’; Matthew Perger dall’Australia (2° classificato), William Hernandez di El Salvador (3°), Colin Harmon dall’Irlanda (4°) e Nick Clark della Nuova Zelanda (5°). Giudicato per il gusto, la pulizia, la creativita’, l’abilita’ tecnica e la presentazione del prodotto, Sanapo, salentino di nascita e fiorentino di adozione, ha sbaragliato la concorrenza per ‘overall’, giudizio globale della performance, in cui ha preso il massimo dei voti.
”Sono molto felice – commenta Sanapo – e’ la prima volta in assoluto che l’Italia arriva in finale. Fino a ieri il nostro ranking non era dei migliori (facendo una media eravano 25esimi) penso che il mio sia un successo storico per l’Italia del caffe’ e anche per tutti i baristi italiani, perche’ finalmente siamo riusciti ad aprire una porta e far vedere al mondo che anche l’Italia fa qualita’. Per questo devo ringraziare tutto il team Italia che mi ha supportato, in primis Patrick Hoffer della Caffe’ Corsini, con cui lavoro giorno dopo giorno per migliorarmi e che ha sempre creduto in me in tutti questi anni, e poi Eddy Righi, Iuri Grandini e Andrea Lattuada coordinatore della Scae Italia (Speciality Coffee Association of Europe)”. ”Penso che il mio risultato – aggiunge Sanapo – possa servire a tutti i giovani baristi perche’ ho dimostrato loro che niente e’ impossibile e che con passione sacrificio e dedizione anche un’umile professione come il barista (in Italia