CELLINO SAN MARCO (Brindisi) – Favorì la latitanza del boss Sergio Notaro, fornendogli un appoggio per poter sfuggire alla cattura. Ed in mattinata, per lui è scattato l’arresto, con l’accusa di favoreggiamento personale, aggravata dall’ipotesi di agevolare l’associazione mafiosa del boss latitante.
Nei guai è finito il 45enne Giuliano Fabio Marra, di Cellino San Marco Giuliano, arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce e dai colleghi della stazione di San Pietro Vernotico, in esecuzione di un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari, firmata dal gip del Tribunale di Lecce Carlo Cazzella.
Nell’ordinanza, il gip descrive come “granitiche” le prove di responsabilità a carico del brindisino, che aveva messo a disposizione di Notaro un’abitazione della sua famiglia a Cellino San Marco, dove il boss fuggiasco potè trascorrere oltre un mese e mezzo di latitanza, dopo essere sfuggito alla cattura l’11 novembre 2014, durante il blitz dell’Arma denominato “Vortice Deja-vù”. Notaro fu acciuffato l’1 dicembre successivo proprio nell’abitazione fornitagli dal Marra.
Marra, come ricostruito dalle indagini dei carabinieri, inoltre, si sarebbe adoperato per sviare gli eventuali controlli dei carabinieri, incontrando a bordo di una Lancia Lybra i due squinzanesi Vincenzo Stippelli (37enne) e Gianluca Tamborrini (35enne), entrambi indagati – in concorso – per favoreggiamento personale ed arrestati nel gennaio scorso nell’ambito dell’operazione “Paco”.
Dopo la notifica del provvedimento, il 45enne di Cellino San Marco è stato trasferito presso la sua abitazione, a San Pietro Vernotico, dove si trova ristretto ai domiciliari.