LECCE – Domenica 20 settembre, presso la chiesa di Santa Maria della Grazia di Lecce, aprirà i battenti la rassegna d’arte sacra contemporanea “Pro Arte Pro Deo”: la mostra, partita in agosto da Monteroni di Lecce, riproporrà in questa seconda tappa visitabile fino al 27 settembre, le opere del pittore Pantaleo Musarò e dello scultore Vincenzo Congedo.
La rassegna organizzata dal C.I.C. di Monteroni (Comitato Iniziative Culturali) presieduto da Maurizio Celi, in collaborazione con l’Università del Salento (Dipartimento di Beni Culturali), la Diocesi di Lecce e il Comune di Monteroni di Lecce è corredata da un catalogo pubblicato da Edizioni Esperidi, con l’introduzione di Lucio Galante e testi critici a cura di Massimiliano Cesari e Mariella Agostinacchio, i quali hanno puntualmente analizzato il percorso artistico – con particolare riferimento ai risvolti della produzione presentata in mostra – dei due artisti. Le opere di Congedo rievocano, attraverso un marcato plasticismo informale una spiritualità estremamente simbolica (“spiritualità pietrificata” la definisce Mariella Agostinacchio), in un sapiente equilibrio tra materia e forma. Musarò, invece, affida questo potere evocativo al colore, condensando l’idea della forza generatrice nella semplicità di poche tinte e di “segni che accentuano l’impianto semantico” (Massimiliano Cesari).
Novità importante di quest’anno, per la rassegna che da ventotto anni cerca di indagare il rapporto, e sue conseguenti espressioni, tra arte e sacro, nella costante valorizzazione delle potenzialità del territorio salentino è stata la medaglia (la prima di una serie) realizzata dallo scultore Marco Mariano: l’artista ha creato con la semplicità di alcuni stilemi iconici il logo identificativo della manifestazione, ma anche un simbolo di premialità e riconoscenza per gli artisti che si cimentano e confrontano ogni anno con il tema e con il pubblico coinvolto.
L’obiettivo di fondo – si legge nel comunicato – è ancora una volta quello di sensibilizzare la comunità al connubio tra i linguaggi contemporanei e contenuti sacri promuovendo l’impegno degli artisti a cimentarsi con il tema e la dimensione sociale che la rassegna riveste, avvicinare i visitatori all’arte contemporanea nella sua dimensione spirituale, coinvolgerli sensorialmente ed emotivamente in questa incessante ricerca plastico-visiva.
Traguardo importante per Pro Arte Pro Deo, inoltre, sarà l’apertura, prevista per la fine dell’anno, del “Pro Arte Pro Deo Museum”, spazio museale interamente dedicato alla collezione raccolta in tutti questi anni di mostre, a partire dall’originale ideazione ad opera di don Adolfo Putignano e del professor Giulio Caprioli. Un progetto ambizioso che arricchirà ulteriormente il territorio e costituirà una testimonianza permanente del lavoro di ricerca svolto, negli anni precedenti sino ad oggi.