LECCE – Dopo avere scontato oltre vent’anni di carcere, era uscito nel maggio dello scorso anno ed era stato affidato in prova ai servizi sociali. Avrebbe dovuto “rigare dritto”, ma l’altro giorno è stato fermato dopo un rocambolesco inseguimento con la polizia per le strade della città. Ed il Tribunale di Sorveglianza gli ha ora ripristinato la misura detentiva, spalancandogli nuovamente le porte del porte del carcere.
Si tratta del 57enne leccese Oronzo Persano, già noto alle forze dell’ordine, nei confronti del quale è stato revocato l’affidamento in prova ai servizi sociali, cui era stato destinato nell’ottobre scorso, dopo che – a maggio 2014 -era uscito dal carcere. Ben oltre vent’anni dopo il suo arresto, avvenuto il 5 gennaio 1993.
Il nome del leccese è legato agli omicidi di Raffaele e Antonio Rampino, rispettivamente padre e figlio, nonché di Angelo Calvara e di Antonio Milanese, tutti di Trepuzzi. Per l’assassinio di Rampino junior è stato condannato a 24 anni; a 30 per gli altri tre omicidi.
L’episodio che gli ha fatto scattare il ripristino della reclusione in carcere risale al pomeriggio di lunedì, quando una pattuglia delle Volanti, notando la Mini Cooper con a bordo il Persano ed altre due persone, ha deciso di fermarli per un controllo.
Ignorato l’alt dei poliziotti, i tre si sono dati a rapida fuga, ingaggiando con la pattuglia un inseguimento a forte velocità, tra il traffico cittadino.
Da viale della Repubblica, la Mini Cooper ha sfrecciato dapprima lungo via Dorso, via Estrafallaces e via Taranto (ignorando anche un semaforo rosso), per poi proseguire nelle strade del quartiere San Pio e terminare definitivamente la sua corsa in via Taranto, quando un’altra Volante ha sbarrato la strada ai fuggitivi, costringendoli alla resa.
Fortunatamente la fuga non ha provocato incidenti né coinvolto gli altri automobilisti. A farne le spese, però, è stata una delle due Volanti, urtata dalla Mini Cooper in retromarcia, ed un ispettore capo che ha rimediato la frattura del braccio sinistro.
Per i tre occupanti è scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale, mentre il conducente è stato anche sanzionato per le numerose infrazioni commesse durante l’inseguimento. Per Persano, invece, dopo alcuni giorni si sono riaperte le porte del carcere.