COPERTINO (Lecce) – Fanno scena muta i sei arrestati coinvolti nell’inchiesta ribattezzata “Serpe” accusati, a vario titolo, di aver messo a segno rapine, scippi ed estorsioni quest’ultime ai danni dei parcheggiatori abusivi di Lecce. Dinanzi al gip Michele Toriello hanno scelto la via del silenzio: Francesco Nestola, 35enne, di Copertino; Gianmarco Calcagnile, 29, di Porto Cesareo; Giovanni Savina, 20, si Copertino, raggiunto dal nuovo provvedimento già ai domiciliari; Massimo Signore, di 50, di Lecce e due donne: Pamela De Matteis e Sabrina Malinconico, rispettivamente di 26 e 25 anni, residenti a Melendugno e Lecce. Altri sette giovani sono invece indagati a piede libero.
L’indagine, condotta dai carabinieri della Tenenza di Copertino, agli ordini del luogotenente Salvatore Giannuzzi, ha accertato l’esistenza di due consorterie che avrebbero fatto riferimento rispettivamente a Nestola e Signore. Il primo sodalizio era specializzato nelle rapine; il secondo, invece, nelle richieste estorsive ai danni dei parcheggiatori abusivi di Lecce e della provincia costretti a versare una tassa per poter lavorare in tranquillità di 100 euro. In mezzo al guado il ruolo ricoperto dalle due donne che si sarebbero alternate ora in un gruppo, ora nell’altro.
Gli indagati (tutti ai domiciliari) sono difesi dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Carmelo De Mattia, Giancarlo Dei Lazzaretti e Daniele Scala.
F.Oli.